"Ho temuto di non rivedere più la mia famiglia - ha detto Mulone - ci minacciavano sempre di morte. Ci avevano diviso in gruppi e ci facevano stare in p
lancia sei ore di giorni e sei di notte. I viveri spesso scarseggiavano, abbiamo sofferto la fame e la sete per l'acqua razionata". "La liberazione di Mulone - ha detto Cristaldi - costituisce un'inversione di tendenza per questa città che deve mirare ad una crescita sociale ed economica".
I 16 marinai del Buccaneer sono giunti all'aeroporto militare di Ciampino poco prima di mezzanotte di ieri, e sono stati salutati uno ad uno dal sottosegretario Gianni Letta che li ha accolti quando sono scesi dal pullman che li ha portati dalla piazzola dell'aereo sin davanti la palazzina del reparto volo del 31/mo stormo.
Per tutti Letta ha avuto parole di benvenuto. Nel frattempo un lungo applauso si è levato dalla sala di rappresentanza dov'erano i familiari che palesemente commossi, si sono accalcati alle finestre scattando fotografie con i telefonini. Subito dopo il lungo abbraccio tra mogli, figli ed altri parenti con i rispettivi marinai. Il battimano liberatorio è proseguito anche dopo il primo contatto ravvicinato. Gli abbracci si sono ripetuti, con evidente commozione, sia da parte dei marinai che dei loro cari.
Riserbo su quando i marinai dell'equipaggio del Buccaneer saranno sentiti in Procura prima di far rientro nelle rispettive residenze. Peraltro, a quanto è trapelato, l'appuntamento dovrebbe essere domani mattina. "Il livello di riserbo che è stato imposto - ha detto ai microfoni delle tv romene l'incaricato d'affari del governo di Bucarest a Roma, George Bologan - è adeguato a questo tipo di situazioni".