Lo scambio, che è stato organizzato con il Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia ed è stato finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani tramite il programma comunitario “Gioventù in azione”, si centra sul tema dell’acqua e della sua accessibilità e, come spiega il coordinatore siciliano dello SCI Pietro Galluccio “unisce diversi aspetti di crescita personale, impegno sociale, recupero della memoria e, ovviamente, divertimento per tutti i ragazzi coinvolti.”
I ragazzi stanno infatti affrontando il tema dell’acqua sotto diversi punti di vista: l’acqua come un diritto, attraverso il tema del diritto alla fruibilità del mare, l’acqua come bene da proteggere, attraverso il tema della protezione delle riserve idriche dall’inquinamento.
Proprio oggi i ragazzi sono stati impegnati su un terreno confiscato nel 1999 al mafioso Domenico Federico. Questo pezzo di costa che sovrasta l’incantevole litorale di Mongerbino riunisce in sé tanti degli aspetti dello scambio giovanile. Come ha infatti ricordato il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino “è un terreno che una volta sistemato e ripulito potrà diventare luogo di accesso pubblico al mare e potrà offrire tanti servizi di assistenza ai bagnanti compatibili con la tutela dell’ambiente; allo stesso tempo è un terreno che rispecchia la memoria storica del territorio, visto che conserva tracce di un sistema di irrigazione tradizionale basato sulle gebbie e i canali in cotto; è infine ovviamente il simbolo del riscatto del nostro territorio e del rilancio di una immagine positiva della Sicilia e del suo impegno contro la mafia.”
Alla conferenza stampa di stamattina ha partecipato anche la dottoressa Rosalba Romano in rappresentanza del Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia, che ha ricordato che per i ragazzi siciliani coinvolti lo scambio di questi giorni fa parte di un percorso di reinserimento sociale nel quale le attività di volontariato svolgono un ruolo fondamentale. “Si tratta di ragazzi che sono attualmente in “messa alla prova” - ha spiegato la Dott.sa Romano - e per i quali ovviamente la possibilità di svolgere delle attività su un terreno confiscato alla mafia ha un valore pratico e simbolico molto maggiore.”
Lo scambio, che durerà fino al 21, prevede che i ragazzi siano impegnati anche in incontri con associazioni locali impegnate contro la mafia come AddioPIzzo e, ovviamente, diverse visite sul territorio, alle riserve naturali, al museo Guttuso, a Palermo.