«Nei 14 mesi del governo Berlusconi
- ha detto Maroni - risulta che tutti i reati sono in calo rispetto ai 14 mesi precedenti: un dato senza precedenti nella storia del contrasto al crimine». I numeri, ha illustrato Maroni, indicano un calo del 3,7% per gli omicidi, del 7,7% per le violenze sessuali, del 18,6% per i furti, del 20,4% per le rapine.
Un sistema integrato di intervento «Il modello Caserta» - lo ha definito Maroni - che ha portato grandi risultati e che sarà esportato su altri territori controllati dal crimine organizzato.
In questi 14 mesi - ha aggiunto Maroni - sono state svolte 309 operazioni di polizia giudiziaria contro i clan (+35% rispetto ai 14 mesi precedenti), sono state arrestate 3315 persone (+32%) e 235 latitanti (+78%).
Dati positivi anche per i beni sequestrati, che ammontano a 4,5 miliardi di euro (+31%) e per quelli confiscati, pari a un miliardo di euro (+179%).
Il piano straordinario «vedrà la luce da settembre». Lo ha specificato il ministro della Giustizia Angelino Alfano in merito all'iniziativa assunta da Berlusconi nel corso del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. Il Guardasigilli ha parlato di un «risultato straordinario» sino ad ora raggiunto dal governo sul fronte della lotta alla criminalità grazie al «combinato disposto» delle norme contenute nel dl e ddl sicurezza: si tratta della «più grande normativa antimafia dai tempi di Falcone in poi» e - ha aggiunto - «non abbiamo avuto bisogno fortunatamente di una strage per varare norme» grazie alle quali è possibile «l'aggressione ai patrimoni mafiosi innanzitutto» e «il rafforzamento del carcere duro» ora divenuto «durissimo».
Di Pietro: liberiamoci di Berlusconi. «Ha ragione Berlusconi quando dice che bisogna liberarsi delle forze del male, ma per farlo c'è un solo modo: liberarsi prima di tutto di lui. Il presidente del Consiglio ci sta infatti proponendo una politica di disuguaglianza sociale e economica e di leggi che vanno contro la sicurezza e il bene dei cittadini»: così Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, in una nota. «E - aggiunge - quando dice di voler combattere le mafie non è credibile, visto che ha portato in Parlamento i suoi sodali, condannati e con pendenza penali, come il senatore dell'Utri, condannato in primo grado per mafia a 9 anni. Insomma, sulla sicurezza siamo al solito spot di regime. Basta guardare ai provvedimenti presi dal governo fino ad oggi: il ddl intercettazioni, che toglie potere di indagine ai magistrati, e i consistenti tagli alle forze dell'ordine».