Le associazioni degli agricoltori contestano ''l'assenza di interventi concreti per fronteggiare la difficile situazione congiunturale, ma anche il taglio di risorse naziona
li e regionali, come il mancato rifinanziamento del fondo di solidarietà ". Per Cia e Confagricoltura i costi di produzione, tra il 2000 e il 2008 hanno subito l'aumento del 31%, mentre nello stesso arco di tempo i prezzi all'origine sono cresciuti del 15%. Per le associazioni su 230 mila imprese attive in Sicilia sono oltre 35 mila quelle a rischio chiusura nel 2009, per un totale di circa 3 milioni di giornate lavorative in meno e un taglio di 30 mila posti di lavoro.
Domina - Zagarella
"Negli ultimi cinque anni - ha detto il presidente della Cia Sicilia, Carmelo Gurrieri - l'agricoltura siciliana ha perso oltre 50 mila aziende. Malgrado ciò, rimane ancora vivo un tessuto di circa 230 mila imprese, di cui oltre 110 mila iscritte nei registri delle Camere di commercio dell'Isola". "Si tratta - ha spiegato Gerardo Diana, presidente di Confagricoltura Sicilia - di un tessuto produttivo che, senza considerare l'indotto, assicura 15 milioni di giornate lavorative a oltre 130 mila braccianti, producendo oltre 4,5 miliardi di euro di Plv (Produzione lorda vendibile)". Una realtà che rischia di subire una riduzione di reddito tra il 15 e il 20 per cento. Tradotto: una perdita di ricchezza che oscilla tra i 700 e i 900 milioni di euro.
"Il comparto agricolo è uno dei più importanti per l'economia del nostro territorio e, in particolare nelle aree interne, rappresenta una fra le poche attività economiche presenti. Per questo siamo accanto agli agricoltori e alla loro protesta". Lo ha detto il presidente della Provincia, Giovanni Avanti, commentando le manifestazioni degli agricoltori che si stanno svolgendo in questi giorni. "E' assolutamente necessario e urgente che la Regione metta in atto misure concrete per aiutare il comparto agricolo e per condurlo fuori dalla profonda crisi che sta vivendo - continua Avanti -. E' fondamentale intervenire sulla filiera dei prodotti agricoli e sulle variazioni di prezzo fra prodotto coltivato e prodotti alimentari venduti al dettaglio e fornire un concreto aiuto agli operatori che hanno subito dei danni nelle recenti ondate di maltempo".
Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e l'assessore regionale all'Agricoltura e Foreste, Michele Cimino, hanno incontrato a palazzo d'Orleans, i rappresentanti regionali di Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Agci, Legacoop e rappresentanti istituzionali dei territori. Il governo si e' reso disponibile ad attivare tutti i percorsi che rendono disponibili nell'immediato l'utilizzo di risorse per fronteggiare il gravissimo stato di emergenza: quali, ad esempio, l'aumento del fondo Crias che oggi dispone di 15 milioni di euro, cosi' come la modifica del tetto dei regimi d'aiuto e la dichiarazione di stato di crisi di mercato da deliberare alla prossima riunione della giunta regionale.
''In agricoltura, c'e' bisogno di una vera rivoluzione - ha detto il presidente della Regione, Lombardo - e bisogna fare piazza pulita di una serie di logiche che non hanno nulla a che vedere con i bisogni reali delle imprese agricole. Chiedero' al presidente Berlusconi e al ministro Scajola di inserire nel pacchetto del Sud delle misure in grado di alleviare la crisi del mercato''.
''Gia' da domani istituiro' gruppi di lavoro - ha affermato l'assessore Cimino - con i rappresentati sindacali di categoria per condividere misure che rispondano alle esigenze delle varie aree territoriali. Modificheremo il Piano di sviluppo rurale in maniera che ogni realta' territoriali possa trovare l'adeguata risposta per uscire da questa situazione emergenziale.''