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17/12/2009 05:44:35

Protestano i lavoratori della giustizia italiana

 


Il personale giudiziario denuncia “il progetto di demolizione dei servizi della giustizia che offende e mortifica le professionalità”, così si legge nel volantino di invito alla assemblea aperta indetta per giovedì 10 dicembre, dalle ore 11,30 alle ore 13,30 presso l’aula Paolo Borsellino di Palazzo di Giustizia di Marsala.
“L’ Amministrazione Giudiziaria, lavora per l’estinzione dei processi. Durante l’incontro del 2 dicembre scorso è risultata chiara tale volontà. Attraverso i provvedimenti che l’Amministrazione giudiziaria intenderebbe adottare per il personale, si peggiorano i servizi, si allungano i tempi dei processi, non si garantisce il funzionamento di nessun settore della Giustizia, si riduce sensibilmente il numero dei Lavoratori impiegati nelle attività essenziali, si mortificano le professionalità ed ogni giusta aspettativa del personale giudiziario”, così si legge di seguito nel volantino.
Giuseppe Laudicina, del sindacato dei lavoratori della funzione pubblica settore giustizia, ci ha aiutato a capire meglio il motivpo della protesta dichiarando così ai microfoni di RMC101: “Abbiamo deciso, di comune accordo con i vari enti sindacali, di indire una giornata di assemblee aperte in tutti i tribunali d’Italia per manifestare il nostro dissenso nei confronti delle ultime riforme e proposte del governo nei confronti dei lavoratori del settore giustizia”.
Ma qual è il motivo principale della vostra protesta?
“Il problema principale è la scarsa valorizzazione delle risorse e del mancato riconoscimento di qualificazione professionale e di valorizzazione della professionalità acquisite nel tempo: pensate che c’è gente che lavora da quindici anni sempre sotto lo stesso profilo, anche se di fatto ha sempre svolto attività di rango superiore al profilo ufficiale. Addirittura ho avuto segnalazioni di persone che, a costo di finire il lavoro iniziato e di non fare cattiva figura, vanno a lavorare mattina e pomeriggio senza segnare la presenza pomeridiana perché non ci sono i soldi per pagare loro gli straordinari, rimettendoci così il proprio tempo personale.
La vostra protesta, per il momento, prevede le assemblee aperte. Come avete intenzione di continuare a protestare?
Innanzitutto, prevediamo altri incontri nei quali pubblicheremo altre note. Attueremo inoltre forme di protesta bianca, nel senso che ogni lavoratore dell’ambito giustizia dovrà attenersi alle proprie qualifiche professionali. Ci sarà un rispetto ferreo nelle regole di accesso agli uffici da parte degli avvocati e dell’utenza. Il nostro intento è creare un minimo di disagio agli utenti in modo tale da ottenere l’attenzione dell’opinione pubblica ai nostri problemi. D’altronde, siamo arrivati allo stremo. Non ce la facciamo più”.
Pamela Giampino