Fino a notte fonda, il governatore siciliano Raffaele Lombardo e' stato impegnato con i suoi piu' stretti collaboratori a tentare di mettere le 'caselle' al proprio posto. Ma ci sono ancora molti dubbi. Lino Leanza, Mpa come Lombardo e molto vicino al governatore, vorrebbe ricoprire la carica di assessore alle Attivita' produttive, ma sembra che l'incarico andra' invece all'ex sindaco di Siracusa, Giovambattista Bufardeci.
Dubbi anche sull'assessorato all'Energia, che dovrebbe andare all'imprenditore Marco Venturi, espressione dell'antiracket e altro tecnico del Lombardo-ter. Ma non e' ancora certo perche' Leanza potrebbe 'rubargli' il posto. Al Bilancio dovrebbe andare Roberto Di Mauro. Anche se, da indiscrezioni, sembra che il presidente della Regione Raffaele Lombardo, durante la composizione della Giunta avrebbe piu' volte insistito per avere al Bilancio l'assessore Gaetano Armao, noto avvocato amministrativista.
Di recente Armao aveva ritirato le sue deleghe ma era rimasto in sella come assessore dopo essere stato al centro di polemiche sorte soprattutto da parte del Pd che aveva presentato una mozione di sfiducia contro Armao, a cui si sono aggiunti gli Udc. Ma, alla fine, Lombardo e' stato 'convinto' ad assegnare ad Armao un altro incarico. "Cosi' in aula non ci sono problemi al momento del voto", sussurrano gli uomini vicini al governatore. Ad Armao dovrebbero, quindi, andare i Beni culturali o le Infrastrutture.
La grande attesa al Palazzo dei Normanni palermitano è finita. E' nato il governo Lombardo-ter, prima tappa del rimescolamento politico nell’Esecutivo siciliano guidato da Raffaele Lombardo (Mpa). Sono Mario Centorrino e Pier Carmelo Russo i nuovi assessori che entrano al posto di Mario Milone e Antonino Beninati.
“L’ingresso di due tecnici di indiscutibile competenza rafforza una compagine di governo che intende affrontare le riforme necessarie per il rilancio dell’economia siciliana – scrive il presidente Lombardo nel suo blog – in questa direzione ci sarà di grande aiuto la conoscenza della ‘macchina’ regionale che è propria di Pier Carmelo Russo, così come sarà preziosa la competenza di Mario Centorrino, che è uno dei più profondi conoscitori dei pregi e dei difetti del contesto economico siciliano e di tutto il Mezzogiorno”.
Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha ‘revocato’ la giunta e firmato i decreti di nomina degli assessori che fanno parte del nuovo governo regionale. Riconfermati gli altri quattro tecnici: Massimo Russo, Caterina Chinnici, Gaetano Armao e Marco Venturi. Riconfermati anche gli assessori ‘politici’ Luigi Gentile, Nino Strano, Michele Cimino e Titti Bufardeci, assieme a Lino Leanza e Roberto Di Mauro.
La giunta si riunirà in tarda mattinata per l’attribuzione delle deleghe e per discutere della nomina dei dirigenti generali degli assessorati con le nuove competenze assegnate – a partire dal primo gennaio – dalla riforma della pubblica amministrazione regionale.
Il ‘Lombardo-ter’ sarà , dunque, una giunta di minoranza composta dal Movimento per le Autonomie di cui Lombardo è leader indiscusso, dal Pdl Sicilia che fa capo al sottosegretario Gianfranco Miccichè e dalla rutelliana Alleanza per l’Italia. Udc e Pdl fuori. Pd fuori, ma con un occhi di riguardo.
La partita definitiva delle alleanze con l’Mpa è così rimandata alle elezioni regionali 2010. Quelle urne dovrebbero chiarire, infatti, il futuro politico del potente Vicerè Raffaele Lombardo, principale artefice della deflagrazione del centrodestra isolano.
Una partita giocata su più tavoli, quella di Lombardo, con Miccichè da una parte che non intende perdere l’alleato autonomista dalle uova d’oro e dalle clientelismo politico facile ed un Pd dall’altra che, nel nuovo corso Bersaniano, vuole prima confrontarsi con gli elettori per stabilire le prossime pedine da muovere.
Il ruolo dei democratici diventa, infatti, decisivo per la sopravvivenza di Lombardo. E se oggi la linea è quella di votare in Assemblea regionale i provvedimenti più importanti, negando formalmente l’appoggio esterno, ma concedendo di fatto un po’ di ossigeno al governatore, tra sei mesi il salto potrebbe essere più lungo. “Lombardo dice che intende cambiare la Sicilia e noi vogliamo crederci. Ma non è una cambiale in bianco: prima dell’estate verificheremo se il percorso d’innovazione avrà preso il senso giusto e a quel punto potrebbero esserci le condizioni per un contributo più evidente” conferma infatti il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici.
Mette, i puntini sulle “i” uno dei principali esponenti del malumore anti-Lombardo, Enzo Bianco: “Sia chiaro, quello che nasce è un governo limitato a Mpa e Pdl Sicilia, assolutamente inadeguato alle esigenze dell’isola. Noi possiamo valutare singole leggi proposte dal governo. Comportamenti diversi sarebbero molto gravi”.