“Nessuna riforma della giustizia è possibile senza la valorizzazione del personale, nuove assunzioni, investimenti adeguati ed un serio progetto di riforma che assicuri la modernizzazione, l’efficacia e la funzionalità del sistema – dicono le Segreterie Nazionali di FP-CGIL, UIL PA, R.d.B.P.I. e FLP , preso atto del risultato negativo del tentativo di conciliazione – “Attraverso i provvedimenti che l’Amministrazione giudiziaria intenderebbe adottare per il personale, si peggiorano i servizi, si allungano i tempi dei processi, non si garantisce il funzionamento di nessun settore della Giustizia, si riduce sensibilmente il numero dei lavoratori impiegati nelle attività essenziali, si mortificano le professionalità ed ogni giusta aspettativa del personale giudiziario. Altro che processo breve: si tagliano i cancellieri e gli ufficiali giudiziari.
Altro che processo telematico: diminuiscono gli informatici. Altro che integrazione europea e globale: diminuiscono gli esperti linguistici. Altro che attenzione alle economie: si dimezzano i contabili. Una operazione devastante per il servizio della Giustizia, per l’efficienza del settore, per i Lavoratori che si troveranno spogliati delle funzioni svolte in questi ultimi 10 anni in condizioni difficilissime”.