Lo ha detto Nino Napoli, segretario della Fit Cisl Portuali dopo l'incontro in Prefettura a Trapani. I 5 operai della Scs resteranno sulla gru a 20 metri di altezza dove hanno trascorso gia' due notti al freddo, e continuera' il presidio sulla banchina. Non saranno bloccate le operazioni di scarico delle navi, ma l'uscita dei container dallo scalo portuale. Il prefetto si e' impegnato a convocare tutte le parti in causa entro tre giorni per trovare una soluzione. La protesta e' scoppiata dopo che la Scs, ditta di servizi portuali, ha comunicato ai sindacati l'avvio delle procedure di licenziamento a causa del calo di commesse. Stamani c'erano stati momenti di tensione quando gli operai si sono sdraiati sotto la gru della ditta "Trident", societa' che ha ottenuto le autorizzazioni dall'autorita' marittima nel 2008 e utilizza proprio personale. "La Cisl di Trapani e' in prima linea -afferma il segretario provinciale Giovanni Marino- affinche' la vicenda vada a buon fine. Oltre ad essere 42 padri di famiglia, i dipendenti della Scs sono lavoratori altamente qualificati. Abbiamo coinvolto il prefetto con l'unico obiettivo di trovare una soluzione che tuteli i lavoratori sia della nuova impresa che della Scs, riteniamo che all'interno del porto di Trapani ci siano gli spazi per garantire il lavoro a tutti gli operai".
Il prefetto di Trapani, Stefano Trotta, ha convocato una riunione con i sindacati e una delegazione di lavoratori portuali per discutere della vertenza dei 42 lavoratori della Scs che protestano contro i licenziamenti annunciati dall'azienda, in crisi per il calo di commesse dovuto alla concorrenza del gruppo Trident autorizzato a operare nel porto dalla Capitaneria.
Dopo la notizia della convocazione, i lavoratori hanno sospeso la protesta nel molo Isolella consentendo ai dipendenti della Trident di scaricare i container da una nave, bloccata stamani in porto con la polizia che ha presidiato l'area in tenuta anti-sommossa.Gli operai si erano sdraiati sotto la gru della ditta Trident che doveva procedere con lo scarico dei container. La polizia aveva presidiato il molo Isolella dove era in corso la protesta.
I lavoratori tuttavia impediranno il trasferimento dei container in attesa dell'esito della riunione in Prefettura. Rimangono invece sopra la gru, a un'altezza di venti metri, i 4 operai della Scs che hanno trascorso la notte all'addiaccio, e minacciano sempre di buttarsi.
La Scs, che si occupa di servizi portuali nel porto di Trapani, ha comunicato ai sindacati che intende avviare le procedure di licenziamento per via del calo di commesse, dovuto, secondo le organizzazioni dei lavoratori, all’ingresso nel 2008 nel porto di Trapani del gruppo Trident, autorizzato dalla Capitaneria a operare. Secondo la Fit Cisl la Trident non avrebbe rispettato il piano di sviluppo dei traffici e avrebbe assorbito le attività fino ad allora svolte dalla Scs, che è entrata in crisi e ha già messo gli operai in cassa integrazione. “La polizia ci può anche arrestare – dice Rosanna Grimaudo – ma noi non intendiamo sospendere la protesta. Stiamo perdendo il posto di lavoro per colpa delle istituzioni”. La Fit Cisl aveva chiesto alla Prefettura di fermare la nave porta-container e di convocare le due aziende per trovare una soluzione. “Ma non abbiamo ottenuto nulla – dice Nino Napoli, segretario dei portuali di Trapani della Fit-Cisl – per cui la situazione rischia di degenerare".