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24/01/2010 14:10:22

Restano 48 ore per risolvere la crisi al porto di Trapani

Per evitare una guerra su chi deve svolgere il servizio di movimentazione, tutte le parti stanno lavorando intorno ad un tavolo. I lavoratori continuano a presidiare i cancelli e i quattro operai della Scs sono sempre su una gru. I sindacati chiedono che venga scongiurato ogni licenziamento.

Gli operai della Scs presidiano la banchina del molo Isolella al porto di Trapani da quattro giorni. La loro protesta ha creato tensione con gli operai della ditta concorrente la «Ttl Trident Group», che fa riferimento al gruppo imprenditoriale Panfalone, poichè questi non hanno potuto lavorare con serenità, essendo stati indicati come coloro i quali «ruberebbero» il lavoro al porto, profittando della forza dell'impresa dalla quale dipendono. Gli operai della «Ttl» si sono ritrovati nella giornata di venerdì con una improvvisa paventata cassa integrazione, che il gruppo Panfalone era in procinto di fare per non ritrovarsi sul groppone una forza lavoro inattiva se il blocco di Isolella fosse proseguito.
L'evolversi della situazione ha portato a fare chiarezza, il monopolio paventato non esiste e la vicenda è da ricondurre alla crisi della Scs.Bisogna trovare gli spazi per aiutare la «Scs» a rimettersi sulla strada giusta, senza intaccare il lavoro di altri e senza mettere in pericolo altre occupazioni. Il lavoro che sta conducendo il prefetto Stefano Trotta è chiaro, la disoccupazione non deve averla vinta, ma serve senso di responsabilità prima di individuare le risorse che servono.