Cosi' il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha accolto la pubblicazione da parte della Commissione Europea delle modifiche al disciplinare di produzione della IGP "Cappero di Pantelleria".
Le modifiche riguardano una descrizione puntuale delle caratteristiche del cappero (e' stata eliminata la possibilita' di introdurre una percentuale non superiore al 10% di altre varieta' e i valori fissi delle principali caratteristiche della IGP sono stati sostituiti di range), nonche' il metodo di ottenimento del prodotto (e' stata modificata la densita' di impianto; e' stata aumentata la densita' massima per ettaro e la produzione massima per ettaro; sono stati specificati il periodo di raccolta e la quantita' di sale prevista nella fase di elaborazione). Tali precisazioni sono state introdotte per fornire dati piu' certi al consumatore, rientrando il tutto in un'ottica di maggiore tutela dei diritti del cittadino ad avere un'informazione sempre piu' trasparente e puntuale.
Il cappero di Pantelleria e' caratterizzato da una forma globosa, subsferica, raramente oblunga o conica, dal colore verde senape e dall'odore aromatico, forte, caratteristico senza alcuna influenza estranea. La qualita' dei capperi di Pantelleria e' il risultato di diversi aspetti che derivano dal materiale genetico a disposizione, dall'ambiente colturale e dalle tecniche agronomiche, dai criteri di lavorazione, conservazione e trasporto. Nel corso dei secoli la IGP assunse una crescente importanza per l'economia di Pantelleria; tale valore commerciale comporto' come conseguenza significativi miglioramenti nei metodi di coltivazione e nella selezione delle varieta' piu' pregiate. Ma e' a partire dal 1970 che si registra poi un incremento progressivo del peso economico-agricolo della cappericoltura nell'economia dell'isola; infatti e' in questo periodo che avviene un'inversione di tendenza che vedra' la coltivazione del cappero aumentare progressivamente fino a ricoprire un ruolo di primo piano.