E' questa la triste fine di un 25enne nomade, originario della provincia di Catania, in pianta stabile da qualche tempo in
città , dove era solito girare per le vie del centro in compagnia di un pappagallino grazie al quale era noto sia ai residenti che ai visitatori per l'abitudine che lo portava a fermare i passanti ed intrattenerli nella predizione del loro futuro. Tragico il destino di R.I., che è stato trovato dai soccorritori intervenuti sul Lungomare, all'altezza della Chiesa di San Giovanni, accanto ad una bottiglia di vino e con una tronchese tra le mani usata proprio per tagliare i fili metallici di modesto spessore. Il giovane nomade era riuscito ad aprire il tombino della corrente, incurante del pericolo cui andava incontro e che, nel giro di pochi minuti, lo ha, appunto, folgorato. Sul posto, nella notte tra sabato e domenica, sono intervenuti, oltre agli operatori del 118, che hanno solo potuto constatare il decesso, i carabinieri coordinati dal Capitano Luigi Aureli. Tutti hanno verificato i segni lasciati dalla scarica elettrica sulle mani ustionate del 25enne, così come lo stato di ubriachezza in cui si trovava R.I. al momento dell'episodio. La salma del giovane è stata trasportata all'obitorio del cimitero comunale dove è stata effettuata un'ispezione cadaverica e dove è rimasta fino alla sepoltura eseguita nella mattinata di ieri.