“Il Sindaco ci aveva promesso che i locali della nuova mensa presso lo stadio sarebbero stati inaugurati il 14 febbraio, invece ancora niente… - dice il signor Aniello, un volontario- In ogni caso, anche se non ci sono più posti a sedere, nessuno dei nostri ospiti viene mandato via perché, grazie a Dio, la Caritas non fa mancare cibo. La gente che non trova posto a sedere o mangia in piedi o attende che qualcuno finisca per prenderne il posto”.
Il resto dell’appartamento è costituito da una cucina, da un magazzino per gli alimenti e da una cameretta.
Solo due i bagni (di cui uno, tra l’altro, solo riservato agli operatori) per le 30- 35 persone che frequentano la mensa ogni giorno. Situazione problematica e poco igienica se si pensa che, per molte di queste persone, questi bagni rappresentano l’unica opportunità per mantenere condizioni igieniche dignitose.
Altra anomalia è data dal fatto che la mensa è aperta solo a pranzo e che la domenica è chiusa tutto il giorno. Ma perché?
“Non è un problema di soldi- racconta il volontario- perché la Caritas riesce a fornire abbastanza cibo da poter sfamare tutti pranzo e cena. Il problema è relativo alla mancanza di volontari che si prestino a cucinare e a servire queste persone: noi volontari siamo pochi e ci diamo il turno. Non possiamo venire tutti i giorni perché anche noi abbiamo famiglia…”.
Un problema di volontari dunque, oltre che del mancato interesse dell’amministrazione comunale a occuparsi di questa gente. Perché, ricordiamolo, la mensa dei poveri è totalmente gestita dalla Caritas. Solo i locali in cui si presta il servizio, sono stati prestati dallo Stato, in quanto beni confiscati alla mafia.
Il disinteresse della nostra amministrazione comunale nei confronti della “povertà ”, viene inoltre confermata dalla mancanza di un dormitorio pubblico nella nostra città . Non si sa come mai nel Piano di Zona viene equiparato a zero il numero di senzatetto in città , quando invece tra le persone che frequentano la mensa dei poveri sono ben 7 le persone che non hanno dimora.
Tra l’altro, pare che la cameretta presente nei locali del Centro di Accoglienza Nello d’amico (questa la targa che, fuori dal portone condominiale, indica i locali della mensa dei poveri) serva proprio ad ospitare temporaneamente una di queste persone. Ma questo è un onere che si è voluta prendere la Caritas, ma che in realtà apparterebbe al Comune.
Il Comune di Marsala ha da poco presentato un progetto per dare un tetto ai senza dimora di Marsala, ma si tratta di un progetto che prevede un’accoglienza temporanea di soli 15 giorni.
E il sedicesimo giorno? Le lasceremo a dormire sotto Palazzo VII Aprile queste persone?
Pamela Giampino