L’ormai collaudato relatore ha parlato appassionatamente del territorio pantesco, degli uomini che lo abitano e delle sue antiche tradizioni vinicole: un racconto che si è sviluppato all’unisono con la proiezione di un interessante video (una vera e propria opera d’arte) le cui preziose immagini ad effetto hanno regalato la dimensione reale della inimitabile viticoltura pantesca.
Ma questo non è stato che l’inizio di una coinvolgente avventura che è proseguita con la degustazione dei vini a denominazione d’origine, prodotti dalle aziende consorziate, dapprima proposti nella tipologia “secca”:
- GIBELE’ 2008 delle Cantine PELLEGRINO (Duca di Castelmonte)
- NIKA’ 2008 di CASE DI PIETRA
- YRNM 2008 delle Aziende Vinicole MICELI
Un tris di vini raffinati, decisamente da pasto, che abbiamo apprezzato in abbinamento a tartine con tonno e pescespada affumicati.
Vini che, pur con le rispettive differenze di stile, ben rappresentano il peculiare terroir isolano e che soddisfano l’olfatto con i loro piacevoli profumi del sole, della macchia mediterranea, della ginestra, della zagara ma anche di frutta a polpa gialla, come albicocca e pesca. Prima di passare alla degustazione dei prodotti da dessert, anch’essi provenienti dalla vinificazione dello zibibbo, non sono mancate le domande rivolte al conduttore siciliano: il quale non si è sottratto al compito di informare sul ruolo del Consorzio di Tutela e sul marketing dei prodotti panteschi.
E, mentre agli enonauti venivano serviti pasticcini di mandorla, i loro calici si riempivano del prezioso oro liquido con il Pantelleria Moscato Liquoroso 2008 ed il Pantelleria Passito Liquoroso 2008, entrambi della PELLEGRINO. Per concludere, molto sono stati apprezzati i passiti NUN e YANIR (quest’ultimo, liquoroso, con evoluzione in barrique per un anno) delle Aziende Vinicole MICELI, nonchè il passito naturale NIKA’ di CASE DI PIETRA. Tutti i vini di questo secondo ciclo di degustazioni, presentavano colori caldi, dal giallo dorato all’ambrato. Notevole in tutti il bouquet di impatto elegante, pur nella sua intensità , tra cui abbiamo riconosciuto l’uva passa, i datteri, i canditi di agrumi ma anche le note “ereditarie” del moscato, come la salvia.
Il MiniViaggio ha sicuramente entusiasmato i partecipanti grazie alla rinnovata passione che Diego Maggio ha saputo ancora diffondere, permettendo ai fortunati presenti di ancor meglio apprezzare i nettari dell’isola, alla luce dell’autentico eroismo che tuttora comporta il produrli.
Un successo atteso, per cui il Movinclub ha ringraziato il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei vini a d.o.c. dell’isola di Pantelleria ed i produttori che hanno voluto proporre i loro gioielli.
"Ed ora speriamo di realizzare al più presto il nostro sogno nel cassetto - ha detto Mirka Frigo, responsabile di Movinclub - quello di andare a Pantelleria per conoscere da vicino i vignaioli e camminare per i loro vigneti, coltivati con tanta fatica in una delle zone più difficili del Mediterraneo. Che, a ragion veduta, rientra tra le aree a viticoltura “eroica”.