Tanti sono stati i pareri che si sono succeduti in questi giorni sulla notizia riguardante la ricerca di idrocarburi da parte della Compagnia Shell tramite la nave laboratorio “Atlantic Explorer” nella acque del Canale di Sicilia, in prossimità dell’area marina protetta delle Isole Egadi Tra questi quello di Salvatore Braschi, coordinatore provinciale di Fare Ambiente Trapani:“Vi è un netto contrasto tra la mission della tutela ambientale e del patrimonio naturalistico insita nell’istituita area marina protetta e confermata dalla previsione di istituzione di due Parchi nazionali (tra l’isola di Pantelleria e le Egadi con la costa occidentale della Sicilia che da Marsala arriva a Trapani) e un’attività di ricerca di petrolio che può incidere sull’integrità dell’ecosistema marino/terrestre e sullo sviluppo ecosostenibile di determinate aree che di pesca e turismo fondano i pilastri socio-economici”.
Braschi sottolinea, fra l’altro, che l’ente gestore dell’area marina protetta, cioè il Comune di Favignana “non deve limitarsi a una semplice riflessione preoccupante che non assicura la corretta governance di un’area sottoposta a vincoli ambientali. Sarebbe opportuno far rilevare da parte dell’amministrazione ‘preoccupata’ che la tutela dell’ambiente marino e costiero non si esaurisce solo con l’approvazione da parte del consiglio comunale del regolamento di esecuzione ed organizzazione dell’area. Occorrerebbe, per esempio, fare un’analisi accurata con la Capitaneria di Porto del traffico commerciale di grandi navi che solcano il mare delle Egadi e che spesso rilasciano rifiuti”.
Il presidente Peppe Poma intanto per oggi ha invitato a partaecipare esponenti dei Governi nazionale e regionale, parlamentari, sindaci, presidenti di Consiglio comunale, prefetto, invito al ministro dell'Ambiente Prestigiacomo e al presidente della Regione, Lombardo e a quello del Parlamento regionale, Cascio. Nonchè ai tecnici dell'Arpa e alle associazioni ambientaliste. Ma dal Governo dicono che "va tutto bene". Il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, Stefano Saglia, ha diramato un comunicato per rassicurare gli italiani: le piattaforme petrolifere off shore presenti nel Mediterraneo sono sicure.
Saglia ha incontrato Eni ed Edison al Ministero per chiedere informazioni sullo stato di salute delle piattaforme italiane e, tra oggi e domani, dovrebbero terminare i sopralluoghi nelle tre piattaforme attualmente attive nei nostri mari. Il comunicato stampa del Ministero assomiglia molto al classico “va tutto bene”: "Il Governo non può che rassicurare l’opinione pubblica in merito ai sistemi di sicurezza e alle procedure di emergenza delle piattaforme presenti nei mari italiani. In Italia non vi sono attività come quelle del Golfo del Messico quali perforazioni in acque profonde o esplorazioni in aree non conosciute".
La proposta di indire una seduta straordinaria è arrivata a Poma da Giuseppe Peraino (Pdl), presidente della commissione Territorio e Ambiente, subito condivisa e sottoscritta, in maniera bipartisan, da numerosi altri consiglieri di tutti i gruppi politici.
Lo scorso 6 maggio il Consiglio Provinciale ha espresso netta e totale opposizione alle ricerche di idrocarburi e alle trivellazioni nei mari davanti le coste trapanesi e nei pressi delle Egadi, approvando alla unanimità un apposito atto di indirizzo, presentato dal consigliere Ignazio Passalacqua, e sottoscritto dall'intero Consiglio.
«L'innata vocazione per il turismo del nostro territorio - sottolinea a questo proposito il presidente del Consiglio Provinciale Poma - la fondamentale importanza per la nostra economia dell'attività di pesca (già in grave crisi per altri motivi), non consentono alternative o avventure. Occorre anzi aumentare la consapevolezza del ruolo fondamentale che la salvaguardia dell'ambiente svolge nell'assicurare la vita sulla terra e nei mari. Dobbiamo pertanto fare in modo di scongiurare questo drammatico pericolo che incombe su tutti noi e ancor più sui nostri figli e sulle future generazioni, sui nostri mari».
Intanto continuano le polemiche sulla grande falla aperta nel Golfo del Messico e che rischia di essere il più grande disastro ecologico di tutti i tempi. Ecco qui la webcam che riprende live il disastro con la fuoriuscita del greggio.