Gaspare Spatuzza ”ci ha scritto cose che ci hanno toccato e cose interessanti”, dice Chelli che sostiene come “tanto tempo fa abbiamo imparato ad apprezzare i collaboratori di giustizia. Continueremo a farlo e non possiamo certo comprendere chi sta mettendo la vita di Spatuzza a repentaglio”. “Del resto – conclude Chelli – il 27 maggio 1993 abbiamo avuto modo di capire cosa voglia dire essere messi nelle mani della mafia da forze fin troppo palesi, colluse in affari con cosa nostra. Per questo dobbiamo trovare la forza di supportare chi afferma di essersi ‘pentito’ e di voler ad ogni costo aiutare la giustizia”.