Docente di Lingua araba, Università “L’Orientale” di Napoli; Antonella Emina, Direttrice della Rivista on line “Rime”, Torino; Lucy Ladikoff, Traduttrice presso l’Università di Genova ; Monica Ruocco, Docente di Lingua e Letteratura araba, Università di Palermo .
Al termine della tavola rotonda è stato proiettato in sala, preceduto dalla presentazione dell’autrice e regista, il documentario in italiano ed arabo tratto dall’opera di Adonis – “Concerto per il Cristo velato”, con Nello Mascia, regia di Liliana Paganini.
Nel pomeriggio si è svolta l’interessante tavola rotonda sul patrimonio e il turismo culturale nel Mediterraneo. Moderatore è stato
Sebastiano Tusa, Sovrintendente ai Beni Culturali e Ambientali della Provincia di Trapani. Tusa ha presentato l’esperienza del primo campo interculturale di archeologia MUSA (Mozia Underwater Survey Archaeology) ed ha ribadito il valore del dialogo e della cooperazione per la tutela dell’immenso patrimonio archeologico del Mediterraneo. “Siamo riusciti ad avere nel 2001 e a ratificare quest’anno - ha spiegato Tusa - la convenzione internazionale sulla tutela del patrimonio sommerso. E’ una convenzione dell’Unesco che recita testualmente che il patrimonio culturale che si trova sommerso non appartiene a nessuno, ma è patrimonio di tutti i popoli del mondo, perché si tratta di testimonianze che non si possono attribuire ad alcune paese, ma devono essere gestite dalla cooperazione internazionale”.
Gabriella D’Agostino, Docente di Antropologia culturale, Università di Palermo ha illustrato l’esperienza del Festival cinematografico “SoleLuna, un ponte tra le culture” che si tiene ogni anno a Palermo, con film di registi e autori provenienti da tutti i Paesi del Mediterraneo, e che hanno come sfondo il Mediterraneo e l’Islam. Un’espressione molto abusata è quella del “turismo sostenibile”. Il significato reale di questa espressione è stato spiegato dal Prof. Gianni Martino Docente di “Destination management”, MIB School of Management - Università di Trieste. “Il turismo sta via via cambiando. Per molti anni è stato considerato come composto da masse che si spostano da un punto all’altro, assorbendo caratteristiche e attrattive di un territorio, lasciando dietro solo terra bruciata. Questo tipo di turismo impatta positivamente sul piano economico,ma è drammatico per il territorio. Oggi si sta puntando invece su un turismo fatto da persone che sono in cerca di esperienze particolari. Non sparisce il turismo di massa, ma si sposta verso nicchie di mercato. E’ un fenomeno di importanza straordinaria, in continua crescita: ad esempio, quest’anno c’è stato in Sicilia un boom di arrivi, che non si è tradotto in altrettante presenze alberghiere, perché evidentemente le persone hanno scelto altre sistemazioni, meno standardizzate”.
Nel corso del pomeriggio sono intervenuti anche Francesca Paola Massara, Direttrice Museo Diocesano, Mazara del Vallo; e Ferdinando Maurici, Direttore del parco archeologico di Monte Jato.