Secondo l'accusa, Rallo e Biondo, entrambi arrestati dai carabinieri nel marzo 2007, avrebbero prestato soldi a tassi da fuori mercato, che avrebbero toccato anche il 240% l'anno, a commercianti e imprenditori trapanesi ottenendo in 'garanzia' assegni post-datati o immobili.
Alcune delle vittime, secondo la Procura, per fare fronte ai debiti contratti avrebbero dovuto cedere le loro attività commerciali o stipulare contratti preliminari di vendita. I fatti contestati si riferiscono al periodo tra il 2001 e il 2006. Nello stesso procedimento è stato rinviato a giudizio, per false dichiarazioni al pubblico ministero, Marco Antonio Martinez, di 39 anni.
Rallo e Biondo furono arrestati a Marzo del 2007. Avrebbero concesso prestiti con interessi annui che arrivavano anche al 240 per cento, con un giro di affari stimato in diversi milioni di euro. I due provvedimenti di arresti domiciliari sono stati notificati dai carabinieri della Compagnia di Marsala, che hanno condotto l' inchiesta con il sostituto procuratore Marco Imperato. Nelle abitazioni dei due indagati i militari hanno sequestrato denaro contante e assegni postdatati per un importo complessivo di oltre un milione di euro, ma anche diverse dichiarazioni relative a impegni di debito e appunti manoscritti riguardanti varie situazioni patrimoniali. Approfittando dello stato di bisogno delle vittime, tra cui c' erano commercianti e imprenditori della provincia di Trapani, i due organizzatori del giro di usura avrebbero richiesto e ottenuto, come garanzia per i soldi prestati, il trasferimento della proprietà di alcuni immobili. In alcuni casi le vittime sarebbero stati costretti a vendere o a chiudere le proprie attività . Gli arrestati, così sostengono gli inquirenti, sono soggetti «dalla spiccata pericolosità , nonostante il loro stato di incensurati». L' ordinanza di custodia firmata dal gip Riccardo Ricciardi aggiunge poi che «eloquenti, al riguardo, sono stati i tentativi di avvicinare le vittime - a fronte delle indagini dei carabinieri - per indurle a versioni accomodanti, raccomandando cioè di dichiarare di aver ricevuto prestiti in denaro esclusivamente a titolo di cortesia, senza la richiesta di alcun interesse, minacciandoli in caso contrario di ritorsioni».