Allegro, che sulla vicenda dei sei autisti di scuolabus ''sospesi'' contesta sia quanto riportato dagli organi d'informazione, che il comunicato stampa della Cgil Filcams.
Allegro dice la questione è stata posta «in modo errato, perché è vero che è in itinere una procedura disciplinare a carico di sei dipendenti, ma le motivazione dell'adottando provvedimento disciplinare sono ancora da valutare e saranno valutate secondo le procedure previste dal contratto nazionale di lavoro».
Ma in nessun caso, a suo dire, l'azienda ha violato i diritti dei lavoratori. Il presidente della Csi smentisce, inoltre, che i bus fermati venerdì scorso dalla polizia municipale abbiano continuato a circolare. Mezzi con revisione scaduta, però, sarebbero tornati a trasportare alunni. Ieri, però, la Cgil Filcams, con una nota a firma di Vito Gancitano, ha ribadito che sabato mattina i sei autisti (Roberto Ferrera Gandolfo, Giuseppe Licari, Sandro Giacalone, Pasquale Maltese, Paolo Parrinello e Giuseppe Ponticello) «hanno ricevuto, informalmente, la comunicazione di una loro sospensione, dal servizio senza alcuna motivazione e in evidente violazione delle norme e delle procedure previste dall'art. 7 della legge 300/1970». Ciò, per Gancitano, è un ''atto illegittimo e prepotente che non trova alcuna giustificazione, rappresentando un vero e proprio atto di intimidazione».
Nella stessa nota, la Cgil riporta i numeri di targa di quattro bus «non revisionati» (seppur non contravvenzionati) che «hanno continuato a circolare». E su tutto ciò, si promette di interessare la Procura della repubblica. Nunzio Allegro, intanto, assicura che i pullman gran turismo in servizio come scuolabus sono utilizzati conformemente alle disposizioni di legge "in materia". Poi, rilancia annunciando di avere già attivato i suoi legali per "denunciare al Prefetto vari atti e comportamenti, da vari soggetti provenienti, che potrebbero costituire una violazione al Codice Etico sottoscritto da Marsala Schola e promosso dalla Prefettura medesima».