''Gli scriventi - prosegue l'istanza - ritengono che vi sono fondati motivi per ritenere che il cadavere ritratto nel suddetto cortile e nell'obitorio del cimitero di Castelvetrano non siano la medesima persona ritratta in decine di fotografie e in un filmato del dicembre del 1949 come il bandito Salvatore Giuliano''.
Per oltre dieci anni i due studiosi hanno fatto ricerche e comparazioni, servendosi anche dei filmati e delle foto che ritraevano il 'colonnello' dell'Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia quando era ancora in vita. E poi ci sono i rapporti dei carabinieri redatti al tempo e le risultanze di indagini compiute anche attraverso alcuni archivi stranieri, oltre all'analisi fatta da Alberto Bellocco, medico legale, dalla quale emerge che l'uomo riverso a terra nel cortile a Castelvetrano e il corpo portato in obitorio non sono la stessa persona.