Marsala Schola, e sulle omissioni della stessa istituzione comunale che, secondo quanto si evince dall’esposto, hanno permesso alla ditta appaltatrice del servizio di scuolabus, di violare impunemente il contratto d’appalto, intascando secondo calcoli approssimativi del sindacato, dai 280 ai 300 mila euro per ogni anno di appalto del servizio a danno dei lavoratori che nel tempo hanno ricevuto una retribuzione inferiore alle 24 ore minime previste dal loro contratto.
La questione sollevata dal sindacato starebbe a dimostrare che fin qui, per motivi forse spiegabili, su Marsala Schola chi aveva l’obbligo di vigilare s’è dimostrato distratto e le stesse autorità preposte alla tutela della legalità , almeno apparentemente, fin qui non sono intervenute.
Tante le anomalie denunciate nella gestione del servizio scuolabus. Gli autobus che dovevano essere “nella disponibilità giuridica” della ditta aggiudicatrice già al momento della presentazione dell’offerta sono in numero inferiore a quelli previsti come requisito contrattuale.
I contratti di lavoro dei dipendenti che dovevano essere consegnati entro i dieci giorni all’assegnazione provvisoria della gara, e che dovevano prevedere l’obbligo di un minimo di 24 ore settimanali, non solo non sono stati depositati entro i termini, ma da quanto riferisce il sindacato, non sono ancora stati firmati.
Per non parlare delle gravi responsabilità di aver fatto circolare mezzi revisionati ma non idonei per mesi.
Ecco l testo integrale dell’esposto denuncia:
Al Signor Procuratore della Repubblica di
Marsala
La scrivente organizzazione sindacale (ndr.: CGIL/FILCAMS), presso che:
1. il servizio di scuolabus del comune di Marsala, appaltato dall’Istituzione “Marsala Schola“, è stato aggiudicato, per il periodo 1° ottobre 2010/ 31 luglio 2011 alla ditta CSI Italia scrl, domiciliata a Sciacca in via Cappuccini 154 /C;
2. diversi organi di stampa hanno sollevato dubbi sulla legittimità dell’assegnazione dell’appalto, segnalando precise violazioni delle norme e del Capitolato Speciale di Appalto;
3. l’art. 5 comma g) dispone l’obbligo da parte della ditta di assumere un numero non inferiore di 32 autisti e di 41 assistenti, “attingendo i nominativi da un elenco stilato dall’Istituzione, nel rispetto dell’ordine sequenziale dello stesso, nel quale sono inseriti tutti i lavoratori che hanno svolto servizio scuolabus negli anni 2007, 2008, 2009 e 2010”;
4. l’art. 5 comma h) stabilisce l’impegno da parte della ditta di “assumere autisti ed assistenti da utilizzare nell’espletamento del servizio stipulando contratti di lavoro individuali non inferiori a 24 ore settimanali”;
5. l’art. 15 obbliga l’appaltatore ad “attuare nei confronti dei dipendenti, collaboratori e soci lavoratori occupati nell’attività oggetto dell’appalto, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle previste per il personale dal ccnl ferrotranvieri e trasporto pubblico locale e dagli accordi integrativi territoriali…”;
6. alla data odierna tutte queste condizioni non si sono verificate, poiché l’orario di lavoro settimanale, già nei due appalti precedenti e in quello attuale, applicato al personale addetto al servizio di scuolabus, soprattutto agli assistenti, risulta più ridotto ed estremamente differenziato, mentre in riferimento al CCNL e ai livelli retributivi e previdenziali di riferimento, l’azienda ha applicato e sta ancora applicando il CCNL per il settore delle pulizie;
7. l’art. 8 della legge 3 agosto 2007 n. 127 stabilisce che nelle procedure di affidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture “il costo del lavoro è determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal ministro del lavoro e della previdenza sociale, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi settori merceologici e delle differenti aree territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il costo del lavoro è determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a quello preso in considerazione.”;
8. da ciò si evince che il contratto di lavoro da applicare al personale dipendente dall’impresa aggiudicataria, in rapporto al servizio da appaltare, è individuato a priori ed è assolutamente necessario a determinare l’importo posto a base d’asta dell’appalto stesso, soprattutto in quei servizi, nei quali l’incidenza del costo del lavoro sul costo totale del servizio è rilevante, come nel caso dell’appalto del servizio trasporto scolastico di Marsala, in cui è l’Amministrazione di Marsala o l’Istituzione comunale a mettere a disposizione i mezzi di trasporto;
9. il tipo di contratto di lavoro, per le considerazioni sopra esposte non è, né può essere, una scelta discrezionale dell’azienda aggiudicataria dell’appalto;
10. l’applicazione del CCNL delle pulizie, al posto del CCNL trasporto pubblico locale, ha penalizzato i lavoratori riducendo l’importo delle loro retribuzioni, determinando un guadagno, a nostro parere, ingiusto (illecito?), per la Csi Italia che, oltre a non retribuire correttamente i lavoratori, ha evaso una quota di versamenti contributivi e previdenziali;
11. da un calcolo approssimativo le somme “sottratte” dalle tasche dei lavoratori, come differenze salariali dirette e come differenze contributive e previdenziali da versare all’INPS, ammonterebbero a circa 280-300 mila euro per ciascuno dei degli anni interessati dagli appalti;
12. tale cifra essendo considerevole non può non destare la protesta dei lavoratori e anche qualche sospetto;
13. con il suo comportamento l’Istituzione “Marsala Schola”, non ha aiutato a chiarire i legittimi dubbi. Infatti, convocata più di una volta, all’Ufficio circoscrizionale del lavoro di Marsala, al fine di spiegare i criteri adottati per determinare l’importo a base d’asta, in riferimento al costo del lavoro, l’Istituzione Comunale non si è presentata.;
14. una nostra richiesta formale presentata al Sindaco di Marsala, di avviare un’indagine amministrativa al fine di chiarire gli argomenti sopra esposti, non ha avuto riscontro;
15. i lavoratori dipendenti dalla ditta CSI Italia, in servizio sugli scuolabus di Marsala, in più di un’occasione, hanno esplicitamente rappresentato una situazione di gravi violazioni in ordine alla tenuta e alla sicurezza degli scuolabus;
16. come denunciato anche da alcuni organi di stampa, e come accertato dai vigili urbani di Marsala, ben 14 scuolabus sono stati utilizzati, nonostante da alcuni mesi fosse scaduta la revisione dei mezzi;
17. tale situazione ha comportato elevati rischi per la sicurezza degli alunni trasportati, del personale dipendente, ma anche della popolazione civile;
18. il 14 ottobre, con una nota indirizzata all’Istituzione “Marsala Schola”, alla ditta CSI Italia al Sindaco di Marsala e al Prefetto di Trapani, la scrivente organizzazione sindacale, a nome e per conto dei lavoratori che svolgono il servizio di scuolabus a Marsala, aveva denunciato una situazione di gravi violazioni in ordine alla tenuta e alla sicurezza degli scuolabus e preannunciava che per evitare possibili incidenti e ulteriori problemi, il giorno successivo (cioè il 15 ottobre), alcuni autisti, sui quali sarebbero ricadute le responsabilità civili e penali, non avrebbero utilizzato i mezzi non in regola con le norme della sicurezza e del codice della strada;
19. il giorno 16 ottobre 2010, alcuni minuti prima dell’inizio del servizio, un rappresentante dell’azienda ha comunicato a sei autisti, informalmente, senza alcun rispetto per le procedure previste dall’art. 7 della legge 300 del 1970, la loro “sospensione dal servizio”;
20. in loro sostituzione l’azienda avrebbe utilizzato dei dipendenti assunti per svolgere attività di pulizia all’ospedale di Marsala;
21. impedire ai lavoratori di svolgere la loro attività , è stato un atto illegittimo e prepotente, che non trova alcuna giustificazione, rappresentandosi come una vera e propria intimidazione;
22. è grave che l’Istituzione Comunale “Marsala Schola” non eserciti compiutamente, e fino in fondo, la sua funzione di controllo sul rispetto delle norme del Capitolato Speciale di Appalto, in particolare per quanto riguarda i livelli retributivi dei lavoratori e delle lavoratrici, mentre appare inaccettabile che i funzionari di “Marsala Schola” autorizzino l’utilizzo di mezzi per trasportare bambini e ragazzi, senza alcuna garanzia per la loro sicurezza;
23. il comportamento omissivo dell’Istituzione Comunale “Marsala Schola”, ma anche il silenzio del Sindaco di Marsala alle nostre ripetute sollecitazioni, ha danneggiato i lavoratori e le lavoratrici.
Premesso tutto ciò, la scrivente organizzazione sindacale sollecita la S.V., ove dai fatti esposti risulti qualche ipotesi di reato a carico di chi doveva rispettare le norme sopra citate, di procedere come per legge.
Conseguentemente, la scrivente organizzazione sindacale sporge formale denuncia querela contro tutti i responsabili perché si proceda nei loro confronti per gli eventuali reati che dalla S.V. verranno ravvisati nei fatti sopra esposti.
In attesa, con osservanza.
Trapani lì 28 ottobre 2010
Il Segretario Provinciale CGIL/FILMAS
Vito Gancitano