Anche gli imprenditori sono preoccupati. Secondo la Confederazione nazionale degli artigiani (Cna), ”la Sicilia rischia di utilizzare i fondi dell’Ue in mille rivoli senza raggiungere gli obiettivi, com’è successo con Agenda 2000 che ha fallito rispetto alle previsioni di crescita del Pil e dell’occupazione”. In tre anni finora la Sicilia ha impegnato il 16 per cento dei 6,5 miliardi di euro disponibili nell’Agenda 2007-2013 e ne ha spesi appena il 6% (410 milioni). ”Temiamo che la Regione siciliana spenda i fondi comunitari per coprire i buchi nel bilancio – dice Mario Filippello, ex componente del Comitato di sorveglianza di Agenda 2000 – ci fa tornare in mente i problemi avuti con Agenda 2000. Queste risorse vanno spese per agevolare lo sviluppo delle imprese e dell’occupazione, e non per risolvere i problemi dei lavoratori precari, per rifare le facciate agli ospedali o per andare in soccorso degli Ato (ambiti territoriali ottimali) idrici e di quelli dei rifiuti”. L’assessore Armao però assicura che la spesa sarà razionalizzata e di qualità : ”Stiamo rimodulando la programmazione, entro qualche settimana presenteremo il documento all’apposita Commissione Ue”.