Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/11/2010 08:32:09

Falsone accetta di farsi processare, Naimo collabora

Il boss, arrestato a giugno in Francia, ha così evitato ai pm di chiedere l'estradizione alle autorità francesi. Falsone, già condannato all'ergastolo per omicidio, è accusato di avere chiesto il pizzo, insieme ai boss Nino Rotolo e Bernardo Provenzano, a due imprenditori agrigentini - Lo Scrudato e Lupo - per lavori che stavano effettuando a Palermo. Provenzano e Rotolo sono già stati processati e condannati per le stesse accuse. Il nome di Falsone viene fuori da 'pizzini' sequestrati a Provenzano il giorno dell'arresto e della intercettazioni realizzate nel box in cui Rotolo, ai domiciliari, organizzava i summit di mafia. Il processo è stato rinviato al 28 febbraio davanti alla quarta sezione del tribunale.

 

Rosario Naimo, il boss arrestato dieci giorni fa a Palermo, ha iniziato a collaborare con i magistrati, anche se le sue condizioni di salute sono precarie per una grave emorragia all'occhio destro che non gli consente di rimanere a lungo in posizione eretta.
Ha subito spiegato che i 200 mila euro e i 10 mila dollari in contanti trovati nella casa di San Lorenzo dove è stato catturato provengono dalla vendita di un appartamento. E ora i pm della procura di Palermo sono pronti a interrogarlo su una serie di omicidi di mafia commessi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, quando Naimo era tra i capimafia più in vista, tra i quali quello dell’agente Antonino Agostino ucciso nel 1989.