Accanto a questi strumenti, i gestori di bar e ristoranti dovranno esporre in triplice copia (all’ingresso, all’uscita e all’interno del locale) due tabelle: una raffigura i livelli di alcolemia raggiungibili dopo l’assunzione di una bevanda alcolica; l’altra descrive i principali sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica. Come dire, un’informazione puntuale su quello a cui si va incontro nel caso si alzasse troppo il gomito.
Tabelle e precursori, dice la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, «consentono al cliente di affrontare più serenamente la guida e di evitare, in caso di fermo da parte delle Forze dell’Ordine, di incorrere nelle sanzioni previste per la guida in stato d’ebbrezza». Il limite di legge da non superare è di 0,5 grammi di tasso alcolemico. Il valore di 0,5 corrisponde a 3-4 bicchieri di vino per una donna di 60 chili a stomaco pieno e a poco meno di mezzo litro per un uomo di 80 chili, sempre a stomaco pieno. E’ il caso di ricordare che il nuovo Codice della strada prevede il tasso zero di alcol nel sangue per due categorie di conducenti: i neo-patentati e gli autisti professionisti. Le sanzioni prevedono la confisca dell’auto per il consumatore che supera il livello 1,5 di alcolemia.
Tuttavia, nonostante che le 103 associazioni territoriali della Fipe abbiano messo a disposizione le tabelle da affiggere per tutti gli associati, pare che non tutti i locali italiani siano riusciti a mettersi in regola e a dotarsi per tempo dei precursori. A Roma, per esempio, da Campo de’ Fiori a San Lorenzo, cioè nelle zone principali della vita notturna, la grande maggioranza dei locali è ancora sprovvisto del kit. Anche Milano è in alto mare, mentre vanno meglio le cose al Sud. A Palermo i gestori di pub e ristoranti assicurano che «Ã¨ tutto sotto controllo» e pure a Napoli si dicono in regola: «La Campania è pronta - afferma il presidente della Fipe napoletana, Salvatore Trinchillo - Credo che in una settimana sarà tutto a regime».