antistanti la Torre di Ligny, in pieno centro storico a Trapani. Da allora il padre continua con una litania a ripetere: "Me lo hanno ucciso! Me o hanno ucciso!". Il ritrovamento del corpo è avvenuto venerdì, ed è stato recuperato in mare, dopo una segnalazione di alcuni passanti, che lo vedevano da riva, da un gommone della Guardia Costiera. Francesco Giudice aveva 47 anni. Sempre il padre, superato lo choc, è stato ascoltato più volte dagli investigatori, perchè è uno degli ultimi ad aver visto suo figlio ancora in vita, martedì sera, quando era uscito da casa e non aveva fatto più ritorno, La famiglia gestisce nei pressi de porto un negozio di articoli per la pesca, e potrebbe ruotare intorno a questa attività - qualore l'autopsia confermasse l'omicidio - quello che è accaduto a Francesco Giudice. Il padre ha raccontato infatti che una decina di giorni fa c'è stato un tentativo di effrazione alla saracinesca del negozio. Insomma, qualcuno aveva tentato il furto. E il figlio si era incaponito su questo episodio, tanto da dire più volte al padre: "Scoprirò chi è stato". Ha raccontato Giudice agli investigatori: "Qualche giorno prima di scomparire mi ha confidato di averne individuato uno, ma non mi ha voluto rivelare il suo nome. Ha detto che me lo avrebbe comunicato quando sarebbe stato sicuro". Dunque, secondo il padre, suo figlio è stato ucciso per impedirgili di rivelare il nome degli autori del tentato furto? Ma ci può essere mai proporzione tra il furto, tentato, ad un piccolo negozio e un omicidio? E' quello che si chiedono gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire comunque la vita della famiglia Giudice, parlando con amici e parenti. Dai primi accertamenti effettuati dal medico legale, il dottore Saverio Urso, sarebbero emersi indizi che confermerebbero l’ipotesi dell’omicidio perchè nel corso dell’ispezione è stata rilevata una lesione traumatica al capo. Un altro particolare non trascurabile: il cadavere era, al momento del ritrovamento, completamente nudo. Le indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile di Trapani. sono coordinate dal sostituto procuratore Anna Trincillo.