Dal primo di gennaio è operativo un nuovo organo collegiale, previsto dalla legge delega sulla disabilità, si tratta dell’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita con decreto legislativo il 5 febbraio del 2024.
Il Garante delle Persone con disabilità e due membri del Collegio Garante lavoreranno in sinergia con le associazioni, avanzando proposte e sollecitando interventi per garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità.
I nomi
L’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità è composta da tre membri: il presidente e due componenti nominati dai Presidenti della Camera e del Senato. Il Garante nazionale è l’avvocato Maurizio Borgo, gli altri due membri del Collegio sono Antonio Pelagatti e Francesco Vaia.
I compiti
Il Garante ha la facoltà di formulare raccomandazioni e pareri alle amministrazioni e ai concessionari pubblici, sollecitando o proponendo interventi, misure o accomodamenti ragionevoli idonei a superare le criticità riscontrate.
Può, inoltre, emettere un parere motivato nel quale indica gli specifici profili delle violazioni individuate e, ove possibile, propone il ricorso all’autotutela amministrativa entro novanta giorni. Per esempio, nei casi di mancato adeguamento a quanto previsto nei piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, nonché di ogni altra barriera che impedisca alle persone con disabilità di poter accedere agli edifici pubblici e aperti al pubblico o che ne limiti la fruizione in modo significativo, il Garante può proporre all’amministrazione competente un cronoprogramma per rimuovere le barriere stesse, vigilando sui relativi stati di avanzamento, e dinanzi all’inerzia delle pubbliche amministrazioni, constatata l’assenza di fondate motivazioni, può proporre azione per l’accertamento dell’obbligo di provvedere, ovvero agire per l’accertamento della nullità degli adottati.
Inoltre, può compiere verifiche nelle strutture che erogano servizi pubblici essenziali e, tra queste, le strutture residenziali e semiresidenziali, i centri di accoglienza residenziali e i centri diurni, nonché gli istituti penitenziari.
90 milioni per l’autonomia abitativa
La ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, ha annunciato che una somma pari a 90milioni di euro, assegnati dalla Commissione Europea dal fondo di coesione e sviluppo, verranno destinati alla dimensione abitativa per le persone con disabilità, in particolare ristrutturazione di immobili e appartamenti: “ "Abbiamo tantissime realtà del territorio e del Terzo Settore che - ha spiegato - hanno la possibilità di creare percorsi di autonomia abitativa ma non hanno la possibilità economica di ristrutturare. Abbiamo tantissime strutture abbandonate o appartamenti che non sono più abitati che richiedono investimenti notevoli e credo sia fondamentale dare un supporto per una svolta anche al Dopo di noi”.