Trapani. Titolare di un piccolo negozo di attrezzi per la pesca, Giudice era scomparso da casa martedì. E' stato il padre il primo a sostenere l'ipotesi dell'omicidio, per via di un tentato furto subito da Giudice al negozio un paio di settimane fa e sul quale lo stesso stava indagando. Se i primi riscontri del medico legale avvaloravano la tesi dell'omicidio, soprattutto per la circostanza, singolare, del corpo ritrovato completamente nudo, l'autopsia invece sembra avvalorare la tesi della disgrazia, se non addirittura del suicidio (ma Giudice non aveva mai manifestato simili intenzioni o sintomi di depressione con i parenti e gli amici). Sul corpo non ci sono traumi. Tutte le ferite riportate sono "post mortem". Questo il referto dell'autopsia disposta dal Pm Anna Tranchillo. Quindi gli investigatori hanno già formulato un'ipotesi, considerata anche il tratto di mare in cui il corpo è stato trovato: il povero Giudice si sarò sporto dalle mura di tramontana - la bella passeggiata spiovente sul mare di Trapani - e sarà caduto sugli scogli, morendo sul colpo. Le onde del mare, poi, hanno trascinato il suo corpo al largo fino al recupero da parte degli uomini della Guardia Costiera nella tarda mattinata di venerdì. Niente fa supporre che qualcuno lo abbia spinto. Il corpo di giudice presenta una vertebra spezzata, una ferita tipica di chi cade da una certa altezza. Il prossimo passo ora è l'esame tossicologico, per capire se la vittima al momento del decesso era magari in stato di ubriachezza o di alterazione dovuta a qualche sostanza. Continuano comunque gli interrogato da parte della Squadra Mobile di Trapani, soprattutto per ricostruire gli ultimi giorni della vittima che, per inciso, non aveva famiglia. Un altro dato importante emerso dall'autopsia è che la morte di Giudice risale a martedì, quindi al giorno stesso della scomparsa.