L'Amia, l'azienda comunale per l'igiene ambientale, da tempo in crisi economia, assicura che la raccolta straordinaria procede in tutti i quartieri della città anche con l'intervento di "squadre speciali" per la disinfestazione dei cassonetti e delle aree dove solitamente viene abbandonata la spazzatura. Ma, nonostante gli interventi annunciati, le strade restano sporche e i cittadini più esasperati appiccano il fuoco ai cassonetti.
Dal canto suo, l'Amia ha annunciato di aver "quasi completato la bonifica della città di Palermo" e continua il recupero straordinario della raccolta nelle ultime aree interessate dai ritardi. "E' stata ultimata in mattinata - ha fatto sapere l'azienda - la totale pulizia del quartiere Falsomiele, con ulteriori interventi straordinari nelle vie Altofonte e Villagrazia, da viale Regione siciliana fino a Villaciambra, e al Villaggio Santa Rosalia". I mezzi hanno iniziato a lavorare a Bonagia e in serata dovrebbe concludersi la pulizia di Brancaccio. Sui cumuli del Villaggio Santa Rosalia e in via Paruta, l'Amia interverrà domani.
Intanto, i Verdi stanno organizzando una class action per risarcire i cittadini palermitani e napoletani vittime dell'emergenza rifiuti. "Noi Verdi - spiega il leader ecologista Angelo Bonelli - abbiamo deciso di organizzare una mega class-action per i cittadini che sono stati vittima di una truffa mediatica da parte di Berlusconi che ha fatto sparire i rifiuti dalle tv ma non dalle strade".
Ma Palermo non è l'unica città siciliana a soffrire dell'emergenza rifiuti che sta "contagiando" a macchia di leopardo l'isola. A Caltanissetta hanno scioperato per il terzo giorno consecutivo i netturbini di Nissambiente che reclamano il pagamento degli stipendi di ottobre dall'Ato Cl1, il cui presidente, Giuseppe Cimino, stamattina ha inviato una nota al governatore Raffaele Lombardo, commissario straordinario per l'emergenza rifiuti. Problemi anche nel Palermitano dove il Coinres, che si occupa della raccolta in 21 comuni, ha un debito di 40 milioni di euro e ha accumulato gravi ritardi nel pagamento degli stipendi.
Scioperi anche nel Messinese per la protesta degli operatori ecologici che non ricevono lo stipendio da due mesi. La Regione assicura che "le maestranze saranno pagate nei tempi minimi necessari al perfezionamento delle procedure tecnico- amministrative tra i partner coinvolti nell'accreditamento delle somme", ma la protesta non si placa.