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28/11/2010 19:09:59

Continua l’attività di sostegno e prevenzione del Club degli Alcolisti in Trattamento di Marsala

le azioni degli altri, rendendo più probabili delle reazioni violente.
L’alcol causa notevoli danni all’organismo. Da dipendenza e produce assuefazione. Non bisogna dimenticare gli effetti che potremmo definire “indiretti” causati dall’abuso di sostanze alcoliche, quali i numerosi incidenti causati da chi guida o svolge altre attività pericolose in stato di ubriachezza.
Marsala e tutta la nostra provincia di Trapani, nonostante non lo si voglia ammettere, non è preservata, da questa tragica statistica. L’abuso di alcol nel nostro territorio è preoccupante e il consumo fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno in forte crescita.
Ma questo sembra non interessare nessuno.
Per tutti quelli che cadono nel baratro, un aiuto prezioso può arrivare dal CAT (Club degli alcolisti in trattamento) che a Marsala ha svolto una interessante opera di coinvolgimento, sensibilizzazione ed informazione sui problemi alcol-correlati presso medici, psicologi, volontari di associazioni varie, parroci, famiglie, insegnanti, assistenti sociali e studenti, attraverso incontri di sensibilizzazione, corsi, volantinaggio, lettere e progetti.
Pochi, pochissimi – a cui va il mio più grato riconoscimento –, hanno sostenuto l’iniziativa.
Tutti gli altri non hanno avuto né la forza di sostenere questi nostri fratelli e sorelle vittime dell'alcol donando il proprio tempo libero, né il coraggio di mettersi in gioco per combattere contro una cultura che guarda solo all’importanza del settore vitivinicolo per l’economia, ed anziché guardare all’UOMO pensa solo in termini esclusivamente monetari, non tenendo conto dell’elevato costo sociale causato dall’alcol in costi sanitari e mancata produttività causati da incidenti, malattie o morte prematura.
Dopo aver operato a Marsala per circa 3 anni, snobbato dalle istituzioni e lasciato solo a combattere una guerra impari, ho pensato molte volte – molto a malincuore – di chiudere i battenti del CAT. Ma non me la sono sentita perché, così facendo, avrei chiuso in faccia una porta aperta alle numerose famiglie con problemi alcol-correlati e complessi; spesso, purtroppo, l’unica porta aperta in una società egoista, distratta, ricca di pregiudizi e povera di solidarietà.
Il CAT quindi continuerà ad operare; più attivamente che mai.
Chiunque abbia problemi di alcol – personali o di un proprio familiare - non deve rimandare e non deve avere paura ad affrontarlo. Telefonando al 328.9736094 ci si può rivolgere, in maniera del tutto gratuita, al CAT dove si potranno trovare tanti amici con cui condividere la libertà dall’alcol.
I CAT sono i Club di Alcolisti in Trattamento, e rappresentano allo stato attuale, uno dei modelli più diffusi di intervento sull’alcolismo e su altri problemi alcolcorelati
E’ un’associazione privata costituita da un gruppo di persone che si incontrano una volta la settimana per un’ora e mezza in un clima di solidarietà, amicizia, accettazione e condivisione. Il CAT rappresenta un modo per confrontarsi, per cambiare stile di vita e punta sulle risorse della famiglia più che sul singolo problema o sul singolo soggetto portatore del disagio. Ed è qui che la metodologia Hudolin si differenzia rispetto ai metodi tradizionali, in quanto legge il fenomeno dell’alcolismo in un ottica ecologico-sociale, cioè non centrando l’attenzione sul bere di poche persone, ma sul bere di tutti, su una vera e propria “cultura del bere”. L’alcolismo e i problemi alcolcorrelati, in questo modello, non vengono interpretati né come un vizio, né come una malattia ma come un comportamento, uno stile di vita appunto determinato da molteplici fattori interni ed esterni alla persona. Ecco perché è preferibile parlare più che di alcolismo del bere.
Inoltre il CAT valorizza in modo pragmatico il concetto di interdipendenza e corresponsabilità, mostrando come un disagio che potrebbe sembrare individuale in realtà fa parte di una modalità di interazione all’interno di molte famiglie e comunità, per cui anche il percorso di cambiamento deve seguire le stesse leggi: non può essere individuale, ma riguarda sempre tutta la famiglia nel suo insieme. Ecco perché i Club accolgono non il singolo portatore del sintomo ma tutta la famiglia che si trova a essere coinvolta all’interno della problematica. Il CAT non è un gruppo terapeutico, ma ha in sé una forza terapeutica insita in ogni persona o famiglia che attinge i propri valori più profondi ed elevati, preesistenti o ritrovati nel percorso del cambiamento comportamentale, grazie ai quali si riescono a superare le difficoltà, i disagi, le ricadute e i problemi non solo alcolcorrelati.
Dalla loro nascita, nel 1964 nella clinica psichiatrica di Zagabria diretta dal prof. Hudolin, i CAT si sono moltiplicati in tutto il mondo.
Sono presenti In Italia dal 1979, oggi con più di 2500 Club e oltre 30000 famiglie in trattamento.
Il metodo Hudolin, rivelatosi statisticamente efficace nel 75-80% dei casi, ha aiutato ad uscire dalla dipendenza migliaia di persone.
Per poter ottenere migliori risultati è di fondamentale importanza attivare un networking tra i contesti istituzionali, un lavoro di rete e uno scambio di informazioni e di risorse tra servizi territoriali, gruppi di auto-aiuto, servizi sociali dei comuni, spostando il percorso di cura sul territorio e nel contesto familiare; il CAT rappresenta un nodo di tale rete che spero da oggi in poi sia sempre meglio collegata e più attiva. La società nel suo insieme deve assumersi delle responsabilità; nessuno si deve sentire escluso: tutti hanno un ruolo importante da svolgere.
Vittore Saladino