I sospetti sono tanti: innanzitutto che la procedura non sia totalmente legittima, e quanto meno non sia opportuna.
Scrive in una nota ufficiale Carini: "Le procedure di assunzioni previste nel documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale 2010-2012 e, nello specifico, nel piano operativo per l'anno 2010, sono pienamente legittime e rispettose della vigente normativa. In particolare, in merito agli avvisi di mobilità esterna emanati nel mese di ottobre c.a., si puntualizza che, per espressa previsione di legge, il concorso pubblico deve essere preceduto proprio dall'esperimento della procedura di mobilità esterna".
Quindi secondo Carini la legge vieta di fare un concorso pubblico se non si procede, prima, ad un tentativo con la mobilità esterna.
Continua Carini: "In relazione alle note carenze di personale di ruolo ed in considerazione dei numerosi pensionamenti, è assolutamente necessario per il Comune acquisire nuove risorse umane assumendo soprattutto alcune figure professionali infungibili". Che il Comune sia in difficoltà è vero, ma i profili ricercati non sono assolutamente infungibili. Si tratta infatti di profili comuni, vigili urbani, istruttori amministrativi, che già sono presenti tra le fila dei precari del Comune di Marsala.
Per Carini le vicende camminano separatamente: "Occorre precisare che, in ogni caso, le mobilità in entrata non inficiano la procedura di stabilizzazione dei precari contrattisti". Ma a sentire i precari pare proprio di si. E' per questo che Carini annuncia una mezza marcia indietro (l'ennesima, dopo quella sulla tassa sui rifiuti e quella sugli oneri di urbanizzazione): "L'Amministrazione Comunale, è disponibile a rivedere, parzialmente, il proprio fabbisogno di personale nell'ottica di valorizzare il personale precario in servizio presso l'Ente".
Ancora una volta, dopo tanto agitarsi, l'Amministrazione batte in ritirata. Conclude Carini: "Occorre comunque tenere in debita considerazione che la procedura di stabilizzazione dei "Contrattisti" (trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato) deve necessariamente passare attraverso un percorso legislativo all'Assemblea regionale con la contestuale previsione di fondi a favore degli Enti Locali". Ed è un'operazione che alla Regione Siciliana stanno portando avanti.