«Comprendo», dice l'autore di Solo per giustizia e de Gattopardi, appena uscito per i tipi di Mondadori, «il disagio di qualsiasi cittadino rispetto alla disinvoltura con la quale Massimo Ciancimino utilizza le sue dichiarazioni, ma quel che appare come una guerra tra le procure di Palermo e Caltanissetta può in realtĂ essere segno dl limite della giustizia stessa». Per Cantone, infatti, nel caso Cinacimino, «la giustizia si trova nella condizione di dover valutare le parole di chi non fornisce prove ma elementi, mentre dietro tali elementi si svolge un lavoro a tutela di propri interessi».