Un anno e quattro mesi in meno, dunque, rispetto alla pena inflitta, in primo grado (il 24 novembre 2009), dal gup di Marsala Sergio Gulotta, che aveva ritenuto il Papa colpevole anche di tentato omicidio.
In appello, comunque, è stata aumentata (a 300 mila euro) l'entità del risarcimento danni dovuto dall'imputato ai genitori e ai fratelli della vittima, costituitisi parte civile con l'assistenza dell'avvocato Carlo Ferracane.
La mattina dell'1 giugno 2008 (era domenica), Gaspare Gentile fu freddato con un colpo di pistola alla nuca. L'omicidio fu commesso in contrada Fornara, nell'entroterra di Strasatti, e fu il tragico epilogo dell'ennesima lite tra due nuclei familiari in «guerra» per l'acquisto di un terreno, dove entrambi volevano realizzare un'abitazione.
Teatro del delitto fu il garage dei fratelli Antonino e Vincenzo Lentini, dove Gaspare Gentile, inseguito dal rivale, aveva cercato inutilmente scampo. Lo scorso anno, dopo la sentenza del gup Gulotta, i difensori di Francesco Papa, gli avvocati milanesi Massimo Longo e Marco Ventura, evidenziarono che «lo stesso Pm ha affermato che nella vicenda sono tutti responsabili, comprese le persone offese, dal momento che l'omicidio scaturì a seguito di un'aggressione». E stessa tesi, naturalmente, è stata ribadita nel corso del processo d'appello.
Gaspare Gentile, nonostante la giovane età , era piuttosto noto anche nell'ambito politico locale. Nel 2007, infatti, era stato candidato dei Ds al Consiglio comunale (238 voti, ma non eletto) e in precedenza, nel 2006, al Consiglio provinciale con Liberi, il movimento di Massimo Grillo.