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28/12/2010 08:08:53

Scatta la stagione dei saldi. In Sicilia dal 2 Gennaio al 15 Marzo

La corsa agli sconti partirà nelle regioni meridionali, mentre quelle centrali e settentrionali dovranno aspettare l'Epifania. Dal 2 gennaio infatti si potrà comprare in saldo a Napoli, Palermo, Potenza, Catanzaro, mentre a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Genova si dovrà attendere il 6. Ad Aosta si parte il 10.

"Anche quest'anno - sottolinea il Presidente di Federmoda-Confcommercio, Renato Borghi - la coda della crisi si è resa evidente per il settore della moda, con un andamento della stagione autunno-inverno certamente non brillante. Di conseguenza, gli stock di invenduto dei negozi sono alti e l'offerta per i 'saldisti' molto ampia, sia per varietà che per qualità dei prodotti. Prevediamo sconti medi elevati oltre il 40%". "Quest'anno quindi - aggiunge Borghi - l'offerta ampia e gli sconti interessanti ci fanno ben sperare per una positiva stagione dei saldi, che potrebbe anche rappresentare il tanto atteso segnale di inversione di tendenza".

Lo scetticismo dei consumatori. Non la pensa allo stesso modo il Codacons, che prevede "un flop" e "riduzioni degli acquisti comprese tra il 10% e il 20% rispetto ai saldi del 2010, specie nelle grandi città". Lo afferma
il Codacons in una nota. "I motivi per cui i saldi falliranno sono molteplici - sostiene il presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi - innanzitutto l'eccessiva vicinanza alle festività natalizie che hanno già prodotto uno svuotamento dei portafogli degli italiani. C'è poi un eccessivo livello dei prezzi specie nel settore dell'abbigliamento e delle calzature, che nonostante gli sconti presenterà listini troppo elevati. Da registrare poi il budget delle famiglie per i saldi sempre più ridotto da rincari, rate, mutui e bollette e un generale clima di sfiducia dovuto alla crisi economica". "Appena il 50% delle famiglie potrà avvalersi degli sconti di fine stagione, perché l'altra metà non avrà budget da dedicare a nuovi acquisti - continua Rienzi - In discesa inoltre la spesa procapite durante i saldi, che si attesterà tra i 130 e i 150 euro a persona (considerati gli aumenti dei prezzi rispetto ai saldi 2010). In linea generale prevediamo un totale flop dei saldi invernali, con vendite in picchiata fino al 20%".

In calo i consumi a Natale. Che il clima non sia dei migliori lo confermano i dati forniti da Federconsumatori e Adusbef sulle vendite nel periodo di Natale, che non hanno raggiunto i cinque miliardi di euro (-12% rispetto all'anno scorso) a fronte di una previsione di cinque miliardi e mezzo. "Stanno prendendo il via in molte città europee e nelle principali metropoli del mondo, le vendite a saldo che, in diversi casi, sono iniziate prima delle festività natalizie - si legge in una nota - Quello che ci chiediamo è, in Italia, cosa si aspetta?". E' ora, dicono Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, "di mettere al bando ogni provincialismo ed iniziare a ragionare. Visto il persistente e drammatico crollo dei consumi registrato per questo Natale, non si capisce che senso abbia attendere ancora il 6 di gennaio, è ora di avviare i saldi". L'andamento delle spese registrato in questi giorni, infatti, "è stato ancora peggiore delle già negative previsioni che avevamo fatto alla vigilia di tale festività".

Il primo consuntivo sui dati a campione raccolti dall'Onf evidenzia come gli unici settori che hanno resistito al crollo siano stati quello dell'editoria, rimasto stabile, e quello dell'elettronica di consumo, che ha registrato un +1% (inferiore al +3% previsto in precedenza). Si riconfermano in negativo, invece, l'abbigliamento e le calzature (-14%); i mobili, l'arredamento e gli elettrodomestici (-21%); la profumeria e la cura della persona (-9%); i giochi, i giocattoli e lo sport (-2%) e gli alimentari (-2%).

Alla luce di questo andamento si rendono più che mai urgenti secondo le associazioni dei consumatori "misure tese a risollevare i consumi, a partire proprio, lo ripetiamo, dall'avvio immediato dei saldi". "Operazione che - concludono - se avviata prima di Natale (come avevamo ripetutamente richiesto), forse, avrebbe potuto evitare questo disastro. Oltre a ciò sono necessarie manovre strutturali, che, attraverso un sostegno ai bilanci delle famiglie a reddito fisso (attraverso una detassazione di 1.200 euro annui), rilancino la domanda interna e rimettano in moto un'economia che, purtroppo, è ancora lontana dal superamento della crisi".