Le indagini sono state coordinate dai pubblici ministeri Franco Belvisi e Massimo Palmeri. Con l'avvocato Sanna sono stati arrestati anche i due coniugi, che hanno confessato. L'uomo, infermiere presso l'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani , si trova agli arresti domiciliari, la moglie ha avuto imposto solo il divieto di espatrio. Cosa avevano architettato? I due, marito e moglie, hanno riferito come sono andati i fatti. Volevano disperatamente un figlio ma non riuscivano ad averlo. Sono venuti in contatto con una disabile mentale che aveva partorito un neonato. Sono riusciti (e sul modo con cui è avvenuto il contatto e la trattativa gli investigatori indagano ancora) per circa sei mesi sono riusciti a tenere con loro il bambino. Poi hanno pensato ad una trovata per l'adozione. L'uomo avrebbe riconosciuto il bambino come figlio naturale, frutto di una "scappatella". La cosa però non ha convinto i servizi sociali del Comune che hanno fatto una segnalazione alla magistratura. Il fascicolo è arrivato ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria che hanno eseguito intercettazioni e pedinamenti, ricostrueno la vicenda, che ha portato all'arresto di Rosa Sanna. Per lei l'accusa è quella di aver suggerito ai due coniugi di pagare una mazzetta da cinque mila euro per corrompere il perito nominato nel frattempo dalla Procura per eseguire il test del Dna, così da accertare l'esistenza di una effettiva paternità. I soldi sono effettivamente arrivati in tasca del biologo incaricato della perizia, ma lui stesso ha rifiutato la mazzetta e ha subito denunciato l'accaduto.