Regione Sicilia torni indietro sull'annunciata volontà di decurtare i finanziamenti a sostegno delle università siciliane. Quantunque non sufficienti a sopperire al drastico e drammatico taglio dei trasferimenti ministeriali, fortemente penalizzante soprattutto per gli atenei del Mezzogiorno, queste risorse hanno comunque consentito il soddisfacimento di alcune specifiche e prioritarie esigenze che l'annunciata contrazione pregiudicherebbe irreversibilmente. A nome delle Università operanti nella Regione rivolgo perciò al Governo e ai parlamentari regionali un appello a riconsiderare la loro decisione». Con queste parole il rettore dell'università di Palermo, Roberto Lagalla, si è rivolto agli assessori Centorrino e Arnao a nome delle tre università pubbliche siciliane (Catania, Messina e Palermo) e della Kore di Enna, nella sua veste di presidente pro-tempore del comitato regionale universitario. «Anche grazie ai proficui rapporti di collaborazione intercorsi tra gli atenei siciliani e il Governo della Regione - prosegue Lagalla - nel 2010 sono stati confermati i trasferimenti ordinari ed ulteriormente destinati alle Università statali siciliane 15 milioni di euro per interventi di infrastrutturazione e potenziamento tecnologico». E chiede un incontro collegiale «al fine di individuare eventuali interventi alternativi, tali da consentire la salvaguardia dei livelli di efficacia ed efficienza del sistema universitario
isolano».
Le risorse destinate alle università erano state decurtate anche per finanziare i provvedimenti di immissione in ruolo dei precari regionali. L'assessore Mario Centorrino si è impegnato a fissare a breve termine l'incontro coi rettori pur senza impegnarsi a proposito dell'eliminazione dei tagli: «Colgo appieno le ragioni che ispirano l'appello del rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, al governo e al parlamento siciliano, perché non vengano sottratti nel bilancio regionale fondi già destinati alle università della regione. La richiesta va esaminata nel contesto di un bilancio che per coniugare equilibrio dei conti e opportunità di sviluppo ha richiesto risparmi e rigore». Nei giorni scorsi, con una dichiarazione rilasciata ad Adnkronos, il professor Centorrino, esprimendo apprezzamento per il "modello palermitano", aveva prefigurato un'inedita proposta di ateneo unico in Sicilia. Queste - letteralmente - le parole dell'assessore: "accelerazione di un percorso finalizzato alla creazione di una Università della Sicilia, nella quale possano convergere e integrarsi le eccellenze didattiche presenti oggi nella rete universitaria regionale".