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09/02/2011 07:01:17

Sulle unioni di fatto è già tensione tra Giulia Adamo e l'Udc

Il parlamentino isolano, infatti, ha presentato un ddl bipartisan intitolato “Istituzioni nei comuni della Regione del registro anagrafico”.
Un testo stringato, nel quale si riconosce “ogni forma di convivenza, rifiutando qualsiasi discriminazione” e si istituisce appunto “l’elenco regionale delle unioni civili presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro”.

“La Regione riconosce le formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali si promuovono la personalità umana e il libero svolgimento delle sue funzioni e attività e riconosce altresì ogni forma di convivenza, rifiutando qualsiasi discriminazione legata all’etnia, alla religione e all’orientamento sessuale”. Recita così l’articolo 1 del disegno di legge.

A firmarlo, vari capigruppo: Pino Apprendi (Pd), Francesco Musotto (MpA) e – ed è qui la notizia – Giulia Adamo, dell’Udc.
Un errore? Macché. La diretta interessata conferma tutto: “Ho firmato a titolo personale” spiega prima che, a stretto giro di replica, arrivi anche la netta presa di distanza del coordinatore regionale del partito, Gianpiero D’Alia: “Le posizioni dell'Udc su questo tema sono note e non ricalcano in alcun modo quelle espresse all'interno di quel disegno di legge”.

La Adamo, però, si dice convinta della sua scelta: “Il nuovo Polo che stiamo costruendo parte dal riconoscimento reciproco dei valori del mondo laico e cattolico. Se vogliamo creare un’alternativa liberale a Berlusconi, dobbiamo trovare un punto d’incontro. La nostra coesione deve nascere dalle riforme istituzionali ed economiche”.
E non arretra di un millimetro nemmeno se le si ricordano le controverse posizioni sul tema del suo presidente di partito, Rocco Buttiglione, (che gli costarono tra l’altro la poltrona di commissario europeo alla giustizia): “Rispetto tutti – replica l’ex presidente della Provincia di Trapani - ma ripeto: se vogliamo diventare un’alternativa a Berlusconi, su questi temi dobbiamo trovare un punto d’incontro che rispetti tutti, laici e cattolici”.

Il primo stop, a livello regionale, è già arrivato. Dalla direzione nazionale, invece, ancora nessuna reazione.
Ma è certo che l’iniziativa di Adamo farà discutere, alimentando i primi screzi, già emersi proprio su questi temi tra l’ex radicale Della Vedova e l’ex popolare Buttiglione.

RAFFAELE LOMBARDO. ”Personalmente sono contrario alle unioni di fatto per la mia cultura e per la mia formazione cristiana, ma se c’è una fattispecie alla quale si applica ai partiti la libertà di coscienza è questa”. Lo dice il presidente della Regione siciliana e leader del Mpa, Raffaele Lombardo, partecipando così al dibattito che si è scatenato in Sicilia dopo la presentazione di un disegno di legge sul riconoscimento delle unioni civili da parte di un gruppo di parlamentari regionali, tra cui il capogruppo dell’Udc all’Assemblea, Giulia Adamo.
Tra i favorevoli anche il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici. A lui fa riferimento Lombardo. ”Cracolici è favorevole, lo può essere Adamo, può essere contrario invece Giuseppe Lupo, non lo so (segretario siciliano del Pd)”, aggiunge il governatore. Che però avverte: ”Non faremo una guerra di religione attorno a questi temi di tale rilievo e di tale importanza per la coscienza e per la cultura di ciascuno di noi”. Poi ricordando una battuta di qualche tempo fa fatta da Cracolici in riferimento all’appoggio del Pd al governo regionale, Lombardo dice in tono ironico: ”Cracolici dice che si è fidanzato in casa con me, sono contento; se ci sposeremo questo non avverrà in chiesa. Visto che sono pe ril matrimonio in chiesa, si vede che siamo destinati a rimanere fidanzati, che è anche meglio perché quando ci si sposa cominciano a emergere i vizi e i difetti, e gli idilli rischiano di essere compromessi”.