L'ambulante venerdì scorso si era dato fuoco per protesta davanti una pattuglia della polizia municipale in via Ernesto Basile, nei pressi della cittadella universitaria, dopo che gli era stata sequestrata la merce.
Davanti all'ingresso dell'ospedale ci sono il padre del giovane morto, Emailovdi Adnan e il fratello Mustapha, in lacrime. La moglie della vittima, che vive a Settat, città a 70 chilometri da Casablanca, è stata appena avvertita della morte del marito e nel pomeriggio dovrebbe arrivare a Palermo.
"Abbiamo sempre detto che le condizioni del paziente erano gravi sin dal primo momento, ma stamattina intorno alle 6 la situazione è precipitata a causa dell'ennesima crisi respiratoria", ha detto il primario di chirurgia plastica del Civico di Palermo, Giuseppe Caputo.
Il presidente del Senato Renato Schifani è giunto all'ospedale Civico di Palermo per incontrare i parenti del giovane in una saletta al pian terreno del centro grandi ustionati, mentre all'esterno è arrivato un gruppo della comunità marocchina di Palermo per vedere i parenti della vittima. La visita del presidente del Senato era già prevista quando l'ambulante era ancora in vita. In programma una manifestazione di solidarietà in piazza Politeama.
"Nessuno ha impedito a Noureddine di darsi fuoco: quando si è versato addosso la benzina tutti, vigili compresi, sono rimasti a guardare senza provare ad impedirgli di compiere quel gesto disperato". Lo ha detto Rashid Adnane, il cugino dell'ambulante morto stamani a Palermo, dopo le ustioni che si era procurato lo scorso 11 febbraio.
Intanto, davanti all'ospedale Civico continuano ad arrivare persone della comunità marocchina per dare sostegno al padre e al fratello dell'ambulante.
E la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo d'inchiesta affidato al pm Gianluca De Leo. L'ipotesi di reato non è ancora nota anche se dopo la morte del marocchino potrebbe essere modificata. "La dinamica dei fatti risulta poco chiara. Abbiamo una serie di elementi che ci fanno pensare che l'intervento dei vigili urbani non sia un episodio occasionale e isolato", dicono gli avvocati Giorgio Bisaglia e Daniele Papa che difendono la famiglia della vittima.
"Condurremo le nostre indagini difensive - hanno aggiunto gli avvocati - per accertare tutta la verità".
Si allarga il cartello delle associazioni a sostegno dei familiari dell'ambulante: oltre al Ciss ed a Repubblica, che hanno lanciato una sottoscrizione, si sono aggiunte l'Arci e i Laici Comboniani.
Il Comune di Palermo pagherà le spese per i funerali di Noureddine. Lo ha deciso il sindaco Diego Cammarata che esprime "il suo dolore e quello dell'intera città per quanto accaduto" e rivolge "alla famiglia del giovane deceduto la sua solidarietà e il suo più profondo cordoglio".