Trattasi di due botole e di altro materiale, appartenente a dei depuratori non funzionanti di proprietà del comune di Valderice. Durante un servizio di controllo del territorio, i carabinieri, allertati da una telefonata di un cittadino alla centrale operativa, si portavano in località Villaggio Anna di Valderice, nei pressi del depuratore, ormai non più funzionante, di proprietà del comune valdericino.
Constatata velocemente la mancanza del materiale precedentemente descritto, si mettevano immediatamente sulle tracce dei malfattori.
Ed invero dopo pochi minuti, dirigendosi sulla s.p. 18 – via Asmara – notavano due moto ape, che procedevano in fila, lungo la via, con delle botole legate alla meno peggio nel cassone posteriore. Avendo il sospetto che quelle fossero le botole precedentemente asportate dal depuratore, si determinavano al controllo durante il quale sono stati immediatamente rinvenuti strumenti di effrazione e numerosi attrezzi da lavoro.
A seguito di una più accurata perquisizione veicolare e personale dei fermati, sono stati anche rinvenuti: un copri motore in ferro zincato, un sistema di tubi in ferro zincato con valvole a sfera, quattro flange con valvola di chiusura, due pompe in ferro con relativo numero di matricola, un riduttore in ferro con volano. Pertanto, i tre venivano condotti in caserma per accertamenti.
Nel frattempo, personale della stazione carabinieri di Valderice, assieme a dei tecnici comunali, si recavano presso il dismesso depuratore per verificare se quanto rinvenuto sui mezzi, avesse corrispondenza con quello che mancava in loco. Ed effettivamente così è stato.
Inoltre, nel corso del sopralluogo, veniva riscontrato l’ammanco delle predette botole, nonché il furto di alcune parti costituenti i motori del depuratore. Tutto quanto descritto corrispondeva a quanto rinvenuto a bordo delle due moto ape.
Alla luce di tutto ciò, visto anche l’atteggiamento dei tre, il fatto che non riuscivano a dare una spiegazione plausibile circa il trasporto dei materiali, la circostanza che indossavano abiti da lavoro, nonché trasportavano materiale vario da lavoro (sono stati rinvenuti martelli, chiavi inglesi di diverse misure, seghetti, tenaglie, cacciaviti, scalpelli, tro0nchese, chiavi esagonali), d’intesa con il Pm di turno, i tre sono stati dichiarati in arresto con l’accusa di furto aggravato.
I tre, dopo gli adempimenti di rito, sono poi stati condotti presso il carcere di San Giuliano, a disposizione del Pm, in attesa di giudizio.