Tutti i voli saranno operativi da Palermo - Punta Raisi.
I passeggeri per imbarcarsi hanno due possibilità:
1 - recarsi in aeroporto a Trapani, almeno due ore prima dell'ora schedulata di imbarco. Il passeggero verrà condotto a mezzo pullman all'aerostazione Falcone e Borsellino per l'imbarco sul volo dopo aver effettuato il ricontrollo dei check-in elettronici, eventuale check-in bagaglio stiva, controlli di sicurezza. Il pullman, che sarà debitamente indicato in aerostazione a Trapani parte tassativamente 40 minuti prima dell'orario schedulato di volo.
2 - recarsi con mezzi propri direttamente all'aeroporto di Palermo. Anche in questo caso con congruo anticipo di due ore sull'orario schedulato. Al Falcone e Borsellino sarà possibile imbarcarsi sul volo dopo aver effettuato controllo dei check-in elettronici, eventuale ceck-in bagaglio stiva, controlli di sicurezza.
Questi i voli che saranno operativi da Palermo domani mattina con il relativo orario di partenza.
FR9092 Bergamo 6.30
FR6073 Roma Ciampino 6.30
FR9361 Girona 7.00
FR8118 Cuneo 7.30
FR4302 Bologna 8.20
FR8631 Bruxelles 9.30
FR9987 Pisa 10.30
FR8641 Parigi Bouvois 11.40
FR9096 Bergamo 12.00
FR8315 Genova 15.15
FR4162 Malta 15.55
FR8005 Valencia 16.25
FR9859 Francoforte Han 17.45
FR8647 Trieste 18.25
FR8013 Cagliari 19.25
FR9192 Bergamo 21.20
Complessivamente i passeggeri in partenza sui sedici voli schedulati sono 2.318.
Tutti i voli diretti a Trapani, provenienti dalle destinazioni del network Ryanair atterreranno a Palermo dove un servizio navetta a mezzo bus condurrà i passeggeri a Trapani.
15,30 - Scoppia la protesta dei quasi 100 impiegati interinali che prestano servizio presso l'aeroporto civile 'Vincenzo Florio' di Trapani Birgi, dopo la chiusura dello scalo in seguito alle operazioni militari dell'attigua base dell'Aeronautica. All'ingresso dello scalo sono apparsi diversi cartelloni di protesta tra cui spicca: "La guerra la state facendo a noi" e ancora "proteggiamo la Libia? E a noi chi ci protegge", oppure "lo scalo chiuso porterà al collasso l'intera provincia".
Il timore è che con lo scalo chiuso salti il rinnovo del contratto di lavoro. Dalle 17 è in programma un'assemblea tra gli impiegati per decidere la forma di protesta da attuare.
15,15 - “Il consiglio dei ministri, non mancherà di prendere in esame anche le conseguenze per il traffico civile e per l’intero territorio della provincia di Trapani, derivanti dalla chiusura dell’aeroporto per evitare problemi alla sicurezza del traffico aereo in concomitanza con le operazioni militari della base di Birgi”.Ne ha dato notizia il senatore Antonio d’Alì, presidente della Commissione Ambiente del Senato che nella mattinata di oggi ha dettagliatamente riferito al ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ed al ministro della Giustizia, Angelino Alfano. D’Alì che sta seguendo la vicenda ad oras ha affermato che per il momento “è importante che ogni attività venga messa in campo per limitare al massimo i disagi per i passeggeri, garantire il traffico aereo, patrimonio dell’aeroporto di Trapani attraverso il vicino scalo di Palermo e assicurare i livelli occupazionali in capo alla società di gestione ed alle molte attività economiche che ormai da tempo orbitano nell’ambto del traffico civile del’aeroporto di Trapani Birgi. Abbiamo altresi chiesto al ministro Matteoli una urgente riunione per valutare tutti i possibili interventi nella fase transitoria di sospensione del traffico aereo che, comunque, riteniamo sarà una fase contenuta nel tempo e ci auguriamo presto risolta”.
“Sono altresì certo – conclude d’Alì – che l’Airgest integrerà le sue attività con la Gesap di Palermo per affrontare questa emergenza e che saranno adottate tutte le opportune iniziative anche in sede loccale per evitare contraccolpi all’assetto occupazionale dell’Aeroporto”.
14,50 - Il ministro Maroni in una conferenza-stampa a margine del consiglio dei ministri, in questi minuti annuncia che sono 14.918 i clandestini giunti in Italia in questi giorni di crisi libica. Intanto la cronaca fa registrare un nuovo sbarco, e stavolta l'biettivo si è spostato sulle coste di Catania, segno evidente che chi gestisce questo commercio così inumano sa che l'isola di Pantelleria è più che satura. Al punto che la stessa popolazione ieri ha iniziato a dare segni di profonda insofferenza.
Il ministro Maroni ha sottolineato il fatto che questi extracomunitari non sono da considerare rifugiati politici e che presto saranno smpatriati. Per domani alle ore 9:30 al Viminale è previsto un incontro con rappresentanti delle regioni per fronteggiare questa nuova emergenza umanitaria. L'intenzione è di alleviare la pressione su Lampedusa, anche se c'è la convinzione che presto altri sbarchi avverranno su Catania (a breve ne sarebbero previsti altri due).
Il ministro della difesa La Russa ha aggiunto che i clandestini esistenti al momento su Lampedusa, pari circa al numero degli abitati, saranno trasferiti via navi militari nei centri di prima accoglienza in Italia e sollecita la condivisione del problema da parte dei Paesi non solo europei, ma anche di quelli che hanno aderito alla risoluzione dell'Onu sull'intervento attraverso mezzi aerei e navali in Libia. "Abbiamo scelto la strada dell'equilibrio aspettando la risoluzione dell'Onu, e ci aspettiamo che anche gli altri Paesi rispettino le prescrizioni e l'obiettivo primario che è la protezione della popolazione libica. E' importante che questa operazione sia, per competenza, gestita dalla Nato".
L'Italia, ha proseguito La Russa, ha messo a disposizione quattro aerei Tornado ECR , aerei caccia F-16 con il compito scortare i Tornado e di protezione dalla contraerea, e altri tornado per il rifornimento aereo.. Il punto di riferimento più alto in questi giorni oltre a Napolitano e Berlusconi è stato il Papa, che ha invitato a svolgere con attenzione ogni azione militare in modo da far sì di non nuocere alla popolazione libica, e noi ci atterremo a questo.
Nel discorso è intervenuto anche il ministro Alfano il quale ha rassicurato: i lampedusani non saranno lasciati soli.
14,10 - Oggi e' prevista la ripresa dell'attivita' addestrativa di F16 ed elicotteri di base a Trapani Birgi che andranno in volo "come accade durante tutta la settimana in ogni periodo dell'anno", spiegano dalla base. Quello che si sa e' che in mattinata atterreranno altri due Eurofigher, che si aggiungeranno agli altri quattro arrivati ieri da Grosseto "per implementare la compagine di difesa aerea". Gli Eurofighter possono essere impiegati nell'ambito di operazioni aeree complesse per garantire la difesa degli altri velivoli impiegati nella missione contro eventuali aerei ostili e "mantenere cosi' una superiorita' aerea per portare a termine la missione assegnata con successo".
Sono complessivamente 5.000 le persone dell'Aeronautica militare impegnate in tutta Italia nelle attivita' in corso tra piloti, tecnici, specialisti e personale di supporto nell'ambito dell'operazione 'Odyssey dawn'
14,00 - Tre classi delle elementari di Pantelleria, per un totale di 48 alunni, da oggi non andranno più a scuola nelle aule di una palazzina dell'Aeronautica militare dove erano ospitate. Già la settimana scorsa il comandante della Base militare aveva fatto capire che sarebbero state avvertire le famiglie ed il Comune, nel caso di un coinvolgimento per la crisi libica. Da oggi le tre classi saranno ospitate presso l'edificio della scuola media in via Dante.
Gli alunni erano ospiti dell'aeronautica perchè nell'edificio delle elementari di corso Umberto si stanno facendo lavori di manutenzione dopo la caduta di intonaci dai solai.
13,26 - ''Non mi sentirei di essere decisamente ostile e contrario''. Interpellato sull'attacco alla Libia e' intervenuto cosi' monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazzara del Vallo, e già a capo degli Affari Giuridici della Cei. ''Una domanda di liberta' non puo' essere liquidata in forma superficiale - ha spiegato. ''C'e' un popolo che chiede diverse condizioni di vita''. ''Ci possono scappare e ci scapperanno vittime civili - ha proseguito mons. Mogavero a Radio 24 - ma probabilmente qualcosa bisognava comunque fare, perche' la repressione sarebbe stata terribile e sanguinosa in qualunque caso se le truppe governative avessero ripreso in mano le citta' conquistate dagli insorti. Il ricorso alle armi dovrebbe essere davvero l'ultima scelta, ma per discutere bisogna essere in due''.
Nessun paragone con l'Iraq, ha aggiunto ancora il vescovo: ''Qui ci sono diritti umani e di liberta', si tratta di due situazioni che non hanno nessuna simmetria. La situazione e' molto delicata e forse non e' stata capita a pieno fin da subito, credo che all'inizio abbiamo trattato con distacco queste vicende, come se non ci riguardassero''.
12,45 - Grande preoccupazione tra gli oltre 100 lavoratori dell'aeroporto "Vincenzo Florio". Pare infatti che la stazione aeroportuale chiuda per almeno 10 giorni, e da domani i lavoratori interinali rimarranno a casa, senza percepire il salario. Questo pomeriggio alle 18,00 ci sarà un'assemblea in aeroporto per decidere il da farsi. Gli addetti al controllo bagaglio e ai servizi a terra sono invece stati trasferiti a Palermo. Secondo indiscrezioni la compagnia irlandese Ryanair potrebbe decidere per una sospensione unilaterale del contratto di servizio con l'Airgest.
12,30 - Secondo fonti interne all'Enac l'aeroporto Vincenzo Florio rimarrà chiuso per almeno 10 giorni, sempre prendendo per valida la strategia militare che dovrebbe portare in tempo breve alla capitolazione del Rais.
12,25 - Con una nota al Prefetto il Sindaco di Trapani Girolamo Fazio ha chiesto l’intensificazione dei controlli, nella frazione di Salinagrande, in cui si trova il centro di prima accoglienza che al momento ospita oltre 400 extracomunitari, al fine di evitare che “situazioni di grave disagio segnalate dalla cittadinanza del luogo possano sfociare, se non tempestivamente controllate, in problemi di ordine pubblico”. Negli ultimi tempi, si sono verificati furti e tentativi di furto: “fino a questa mattina ho incontrato una delegazione di cittadini di Salinagrande e rappresentanti dell’associazione Misiliscemi – ha evidenziato l’Assessore alle Aree Decentrate Girolamo Marino – che continuano a segnalare una serie di difficoltà: non possono più stendere gli indumenti perché vengono loro sottratti ed i bambini non possono più girare con le biciclette, perché vengono loro rubate, per non parlare di alcuni tentativi di furto in abitazione e danneggiamento di auto. I cittadini di Salinagrande hanno sempre convissuto con gli ospiti del Centro, senza grosse difficoltà, anzi, accogliendo e manifestando, con atti concreti, la propria disponibilità ed il proprio aiuto. Il particolare momento, con una massiccia presenza di persone che, comprendiamo, sono disperate e prive di ogni forma di sostegno rischia però di determinare situazioni di grave disagio. La maggiore presenza delle forze dell’ordine potrebbe limitare l’azione di coloro che, pur rappresentando una netta minoranza tra gli ospiti del centro, si sono resi protagonisti di atti che hanno turbato la tranquillità della frazione ”.
Nella nota al Prefetto il Sindaco ha evidenziato che “i cittadini trapanesi hanno sempre fatto dell’accoglienza un valore proprio e raramente si sono verificati contrasti, ma appare del tutto evidente che l’enorme afflusso di extracomunitari fuggiti dai loro Paesi, loro stessi in situazione di grave disperazione, privi allo stato di ogni prospettiva e pertanto frustrati, può determinare, ove non adeguatamente controllato e monitorato, occasioni di scontri con la popolazione locale, che si vede abbandonata dalle Istituzioni e potrebbe ritenere legittimo definire in maniera autonoma le controversie che potrebbero sorgere, con gravi ed evidenti rischi per l’ordine pubblico”.
11,50 - Gli obiettivi sono stati raggiunti": è quasi mezzanotte quando il Colonnello Mauro Gabetta, Comandante del 37esimo Stormo della base militare di Trapani Birgi, fa un resoconto dell'operazione militare condotta dall'Italia con i sei caccia decollati poco prima delle 20 dall'aeroporto militare siciliano. IL RIENTRO. Dei sei aerei, due "tanker", che appartengono al sesto Stormo di Ghedi (Brescia), sono stati i primi a rientrare alla base dopo aver effettuato il rifornimento in volo dei tornado Ecr provenienti dal 50esimo Stormo di Piacenza atterrati poco prima delle 23 di ieri sera.
IL COMANDANTE. "L' operazione dei nostri velivoli è stata un'operazione di soppressione delle difese aeree avversarie, condotta positivamente, e i nostri ragazzi sono tornati a casa", ha spiegato il Comandante Gabetta. "I nostri aerei hanno operato nei pressi di Bengasi, sentiamo la nostra responsabilità nei confronti di tutti i cittadini italiani e la volontà di aiutare la popolazione libica, ha aggiunto.
LE DIFFICOLTÀ. Alla domanda se ci siano stati problemi nell'operazione, il colonnello Gabetta ha replicato: "Difficoltà ci sono sempre in operazioni di questo tipo per la complessità stessa che le contraddistingue, ma sono soddisfatto perché i nostri ragazzi, da grandi professionisti quali sono, hanno messo in campo le loro capacità, consci e consapevoli del compito loro affidato".
PROSSIME MISSIONI. Infine, sul ruolo svolto dalla base militare di Trapani Birgi, il Comandante ha spiegato che i militari italiani sono sempre "pronti a operare all'interno della coalizione, avendo le professionalità adatte". E dei piloti che hanno condotto l'operazione ieri sera ha detto: "Li ho appena incontrati, sono tutti giustamente soddisfatti e pronti a compiere altre missioni perché siamo pronti a rispondere a tutte le chiamate".
11,30 - Nella notte due barconi con 117 persone a bordo, che hanno dichiarato di essere di nazionalità libica, sono approdati vicino Catania. Il primo, con una cinquantina di immigrati si è incagliato sugli scogli di Riposto, il secondo, con una settantina di extracomunitari, è stato intercettato al largo di Catania e fatto entrare, sotto scorta, nel porto del capoluogo etneo.
Sempre in nottata altri 450 immigrati sono approdati a Lampedusa in cinque diversi sbarchi. Secondo quanto riferisce la guardia costiera 43 sono stati femati dai carabinieri quando erano già arrivati a terra; poi una successione di arrivi di 199, 131, 46 e, infine, 30 persone. Nelle ultime 24 ore sono stati tredici gli sbarchi per complessivi 1.470 immigrati. La situazione a Lampedusa resta tesa. Sono 4.789 i migranti ammassati sull'isola, a fronte di 5.000 abitanti. Ieri i lampedusani si sono mobilitati per fermare le operazioni di sbarco del materiale per la realizzazione della tendopoli. Solo in tarda serata le tende sono state sistemate sul molo.
10,35 - Dichiara il Senatore Antonio D'Alì (Pdl): "È nella logica evoluzione dei fatti, e quindi assolutamente comprensibile, la decisione chiudere al traffico civile dell’aeroporto di Trapani, “Vincenzo Florio”,per renderlo interamente disponibile alle esigenze operative collegate alla crisi libica e per evidenti motivi di sicurezza derivanti dall’intenso traffico aereo militare. Il territorio trapanese è orgoglioso di poter ancora una volta mettere le sue risorse e le sue strutture a disposizione della nazione della quale abbiamo con convinzione ed entusiasmo festeggiato i 150 anni dell’unità. Ho personalmente sollecitato la Provincia Regionale di Trapani a mobilitarsi immediatamente con tutte le amministrazioni locali per coordinare azioni concrete di intervento tanto in favore dei settori che possano eventualmente risentire dei momentanei effetti di ogni necessaria decisione di comandi militari (es. quello turistico), quanto dei numerossimi cittadini della provincia di Trapani che intrattengono rapporti familiari sociali ed economici con la sponda africana del Mediterraneo, siamo certi che ciascuno, istituzioni e cittadini con il senso del dovere e della responsabilità che in momenti importanti della storia richiedono, saprà svolgere la sua parte".
10,10 - Anche i voli da e per Pantelleria dal capoluogo sono stati dirottati su Palermo - Punta Raisi. saranno mantenuti gli stessi orari. Meridiana non ha, tuttavia, assicurato il servizio di navetta dall'aeroporto di Palermo a Trapani.
9,00 - Sulle operazioni militari in Libia interviene il coordinamento per la pace di Trapani:
"Dopo un mese di tentennamenti, le forze occidentali hanno sferrato l'attacco alla Libia dichiarando di intervenire in difesa del popolo libico. La risoluzione 1973 delle Nazioni Unite serve da garanzia alle operazioni militari guidate per adesso da Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Canada, Spagna, Danimarca e Italia.
La guerra a Gheddafi viene fatta in un momento in cui il dittatore si trova in una posizione di forza. Nelle scorse settimane, mentre la rivolta popolare dilagava costringendo all'angolo Gheddafi, la diplomazia internazionale balbettava nel più assoluto imbarazzo nel vedere che il Colonnello di Tripoli - coccolato fino a ieri come valido partner economico dalle potenze occidentali (armi, petrolio, contrasto all'immigrazione) - perdeva terreno sotto i colpi di un'insurrezione senza capi.
E così, l'Onu ha aspettato che Gheddafi riconquistasse le città della Cirenaica spingendosi fino alle porte di Bengasi: in tal modo, nell'ipocrita retorica militarista in cui la guerra viene spacciata come "umanitaria", il rischio che si verifichi un bagno di sangue per la popolazione civile è altissimo.
D'altra parte, l'interesse delle potenze occidentali è quello di mettere le mani sui rubinetti del petrolio, distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle problematiche generate dalla crisi economica e incrementare il volume di affari degli stati e del capitale speculando sulla sofferenza dei popoli.
In questa avventura scellerata in cui l'Italia recita il solito copione di paese a sovranità limitata, Trapani viene direttamente coinvolta con la base militare di Birgi, e tutta la Sicilia rischia di diventare un'immensa portaerei per fare la guerra.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare se la diplomazia internazionale fosse intervenuta subito, riconoscendo e legittimando il governo di transizione della Libia liberata.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare se le pressioni su Gheddafi fossero state esercitate nel suo momento di maggior debolezza, senza bisogno di sparare un colpo.
Ancora una volta, invece, gli Stati si armano per fare la guerra confermando di non voler gestire con intelligenza e lungimiranza i conflitti".
8,40 - E' cessato ufficialmente alle 8 e 30 di oggi il traffico all'aeroporto "Vincenzo Florio" di Trapani. Gli ultimi passeggeri sono saliti su voli per Roma, Bergamo e Londra. Tutti i voli che dovevano atterrare oggi saranno dirottati a Palermo. Tutti i voli in partenza oggi decollerano da Palermo. Per chi fosse impossibilitato a recarsi all'aeroporto "Falcone e Borsellino" è previsto un bus navetta gratuito dall'aeroporto di Trapani. Il discorso vale per tutte e tre le compagnie che operano a Birgi: Ryanair, Meridiana, AirOne. Pur essendo cessato il traffico aereo, l'aeroporto non è chiuso. Rimangono aperti gli uffici e sono attivi tutti i servizi. Al momento, comunque, c'è un gran traffico di persone.
Questa era la lista dei voli di oggi, che partiranno e/o atterreranno a Palermo.
FR8988 | Ancona | Trapani |
FR8002 | Baden Baden | Trapani |
FR8728 | Bari | Trapani |
FR4301 | Bologna | Trapani |
FR8014 | Cagliari | Trapani |
FR8802 | Eindhoven | Trapani |
FR3928 | London Stansted | Trapani |
FR9966 | Madrid | Trapani |
FR9091 | Milan Bergamo | Trapani |
FR9191 | Milan Bergamo | Trapani |
FR8155 | Parma | Trapani |
FR9986 | Pisa | Trapani |
FR6072 | Rome Ciampino | Trapani |
FR9987 | Trapani | Pisa |
FR8801 | Trapani | Eindhoven |
FR8645 | Trapani | Venice Treviso |
FR9965 | Trapani | Madrid |
FR8989 | Trapani | Ancona |
FR8154 | Trapani | Parma |
FR8156 | Trapani | Verona |
FR8013 | Trapani | Cagliari |
FR8628 | Trapani | Turin |
FR8729 | Trapani | Bari |
FR9192 | Trapani | Milan Bergamo |
FR4302 | Trapani | Bologna |
FR8629 | Turin | Trapani |
FR8646 | Venice Treviso | Trapani |
FR8157 | Verona | Trapani |
7,00 - Ieri poco dopo le 20, sono decollati i primi Tornado dalla base di Trapani Birgi, sede del 37esimo stormo dell'Aeronautica militare: sei in tutto i caccia italiani partiti per la Libia. L'aeroporto di Trapani - Birgi a partire dalle 8.30 di questa mattina, lunedì 21 marzo, sarà chiuso al traffico aereo civile. La comunicazione ufficiale è giunta ieri sera alle 18.33. Partiranno fino al "coprifuoco" gli ultimi quattro velivoli diretti a Roma Ciampino, Bergamo Orio al Serio, Londra - Stanstead, Baden Baden Karlsrue. Non sono previsti velivoli in atterraggio e dopo gli ultimi decolli il piazzale rimarrà libero.
Tutti i voli in arrivo opereranno su Palermo. Lo stesso i voli in partenza schedulati per oggi, che decolleranno dal Falcone e Borsellino. I passeggeri per le operazioni di imbarco possono recarsi direttamente a Palermo, oppure a Trapani da dove verranno trasferiti a Palermo in Pullman.
Oggi è prevista la partenza di 1.960 passeggeri. Così distribuiti: Bologna 182; Treviso 173; Pisa 176; Parma 179; Madrid 147; Eindovhen 151; Cagliari 99; Verona 161; Torino 174; Ancona 153; Bergamo 178; Bari 147.
Tutti i passeggeri in partenza troveranno a Trapani un bus navetta che li accompagnerà gratuitamente a Palermo. E' chiaro, comunque, che siccome bisogna essere magari con un'ora e mezza di anticipo a Palermo, è consigliabile essere a Trapani almeno tre ore prima del volo.
"Pur colti di sopresa dalla emergenza determinata dalla crisi Libica e dall'intervento di velivoli Nato nei nostri cieli, faremo di tutto per ridurre al minimo i disagi, ma è di tutta evidenza - ha detto il presidente Salvatore Ombra - che domani potrebbero registrarsi ritardi rispetto agli orari previsti dallo schedulato. Tali circostanze sono state determinate da esigenze operative militari e per garantire il massimo livello di sicurezza dei passeggeri".
Ulteriori informazioni sull'operatività dei voli possono essere acquisite dal sito della compagni Ryanair.
SBARCHI. Oltre un centinaio di libici sono sbarcati nella notte sulle coste del Catanese. Sono arrivati con due barconi: il primo, con una cinquantina di migranti si è incagliato sugli scogli di Riposto, il secondo, con una settantina di extracomunitari, è stato intercettato al largo di Catania e fatto entrare, sotto scorta, nel porto del capoluogo etneo. Finora sono stati bloccati 117 uomini che hanno detto di essere libici. Alle operazioni partecipano carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Giarre, militari della guardia di finanza e della Capitaneria di porto e personale della polizia di Stato.