Solo per la giornata di domani mercoledì, 23 marzo, gli orari saranno i seguenti:
Andata
DA TRAPANI A PALERMO 04.00 / 11.00 / 15.45 / 19.30
Ritorno
DA PALAERMO A TRAPANI
09.15 / 14.00 / 20.15 / 22.15
DAL 24 AL 28 MARZO per conoscere il dettaglio degli orari l'utenza può contattare la compagnia TERRAVISION tel: +39 0923 981120o consultare il sito www.airgest.it
19,00 - L’Italia contribuisce alle operazioni della coalizione rendendo disponibili sette basi aeree e fornendo l’impiego diretto di alcuni assetti aerei. Le attività in atto sono rivolte alla protezione dei civili in ossequio alla risoluzione 1973 del 17 marzo 2011 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Nella giornata odierna l’Aeronautica Militare italiana ha condotto le seguenti attività:
Alle ore 11.00 circa sono decollati, dalla base di Trapani due F-16 (con funzioni di difesa aerea e scorta) e tre Tornado, due dei quali ECR (Electronic Combat Reconnaissance) e un Tornado Tanker con funzioni di rifornimento in volo (AAR – Air-to-Air Refuelling). Il Tornado Tanker è rientrato alla base dopo aver rifornito gli altri aerei in volo. Gli altri quattro velivoli hanno proseguito verso l’area assegnata, facendo ritorno alle 13.10 circa.
Alle 11.30 circa sono decollati, sempre dalla base di Trapani due F-16 e tre Tornado. I velivoli, hanno effettuato una missione analoga alla precedente rientrando in base alle 13.40 circa.
In aggiunta alle missioni svolte dai velivoli dell’Aeronautica Militare in ambito coalizione, le Unità navali della Marina Militare sono in navigazione nell’area sud e cooperano altresì con gli assetti dell'Aeronautica per il controllo e la difesa dello spazio aereo nazionale.
Nel Canale di Sicilia sono anche presenti la nave rifornitrice Etna ed il pattugliatore di squadra Borsini, che sta svolgendo la missione di vigilanza pesca e controllo dei flussi migratori.
18,10 - Gli autobus per raggiungere lo scalo di Punta Raisi, da dove partono e atterrano i voli destinati a Birgi, saranno garantiti solo fino a tutto domani. Da giovedì anche questo servizio verrà sospeso, e se l'aeroporto continuerà a restare chiuso, sarà cura di ogni passeggero raggiungere Palermo con mezzi propri.
17,12 - Il parlamentare di Alleanza per l’Italia Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana, riguardo alla chiusura dell’aeroporto civile di Trapani di Birgi dichiara:«Non entro nel merito delle scelte strategico-militari del nostro ministero della Difesa che hanno indotto l’Enac a chiudere l’aeroporto civile di Trapani Birgi. Essendo in guerra sarebbe come dire, paradossalmente, non sparate su di noi ma più in là.
Rispetto all’evidente danno economico per i lavoratori, la società di gestione e le attività di indotto del turismo, credo che l’unica soluzione immediata sia intanto quella di un indennizzo economico che compensi le perdite derivanti dalla chiusura dello scalo. L’unica certezza è che la Sicilia è attualmente l’avamposto su cui gravano tutti i disagi di questo conflitto. Di questa richiesta credo debba farsene interprete il Governo regionale, confidando comunque che sulle vicende libiche la diplomazia italiana abbia la forza di far prevalere il dialogo»
16,55 - Partenze e arrivi continui alla base dell'aeronautica militare di Trapani Birgi. Da pochi minuti sono rientrati gli ultimi due dei sei Tornado che erano decollati questa mattina; mentre due F-16 hanno fatto ritorno alla base e altri due sono appena decollati. Riguardo alle destinazioni, gli ufficiali della base militare mantengono il massimo riserbo.
16,20 - Domani mattina all'aeroporto di trapani alle ore 10 ci sarà una mobilitazione di tanti operatori e impiegati del comparto turismo e dell'indotto per discutere un'azione comune affinchè riaprano l'aeroporto di Trapani.
16,02 - La chiusura al traffico civile dell'aeroporto di Trapani-Birgi e' una conseguenza dell'intervento in Libia che la Sicilia non puo' sopportare''. Lo evidenzia in una nota il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, spiegando che ''attorno allo scalo trapanese ruota gran parte dell'economia turistica della Sicilia occidentale, che in questi anni ha conosciuto una grande espansione anche grazie al richiamo di grandi risorse naturalistiche come la riserva marina delle Egadi''.
''Questo modello di sviluppo - aggiunge - sarebbe penalizzato se all'immagine di Birgi come 'porta' per la natura del Mediterraneo si sostituisse quella di un aeroporto 'bellico', chiuso agli usi civili. La Sicilia sta gia' pagando un prezzo per tutta l'Europa con l'assedio di Lampedusa che mette a repentaglio la stagione turistica nelle isole Pelagie e della costa meridionale della Sicilia. Vanno evitate ripercussioni negative nell'area trapanese. Ma occorrono interventi anche per Lampedusa. In questo senso il Ministero dell'Ambiente sta studiando misure di sostegno all'economia locale''.
14,28 - Secondo fonti non ufficiali l'aeroporto di Trapani rischia di chiudere per 90 giorni.
14,20 - “La chiusura dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi, rischia di penalizzare pesantemente l’intero territorio della provincia di Trapani”. Ad affermarlo è il deputato regionale e segretario provinciale del Partito Democratico, onorevole Baldo Gucciardi che aggiunge: “Chiudere lo scalo aeroportuale per settimane o addirittura per mesi significherebbe far ripiombare l’intero territorio – che in questo momento di forte crisi economica, tutto punta sulla stagione turistica – in uno stato di enorme disagio economico. La questione sull’utilizzo dell’aeroporto civile di Trapani-Birgi – sottolinea Gucciardi – merita la massima attenzione. Si potrebbe optare ad esempio per una riapertura parziale dello scalo, limitando in questo modo i danni. Il Governo nazionale è chiamato ad intervenire subito per risolvere una questione che rischia di provocare il collasso economico della provincia trapanese. Non possiamo permettere – conclude il deputato regionale - che i cittadini e gli operatori del settore turistico paghino un prezzo così alto
13,26 - Il senatore Antonio d’Alì, che sta seguendo da vicino le pesanti ricadute della crisi libica sull’economia del territorio provinciale di Trapani ha inviato stamani una sua nota personale al Presidente Silvio Berlusconi, e ha illustrato quanto sta accadendo nel settore turistico, ed a quelli ad esso connessi, ai ministri Alfano e Matteoli. Quest’ultimo in particolare è impegnato nel corso della mattinata in un vertice con il ministro della Difesa La Russa, il presidente dell’Enac Vito Riggio e lo stato maggiore della Difesa, nel corso del quale l’Enac porrà la questione della riapertura dell’Aeroporto Civile di Trapani.
13,10 - Il Presidente della Provincia Regionale di Trapani, on Girolamo Turano ha promosso per domani, 23 marzo ore 10,00, un incontro con i 24 sindaci del trapanese, le forze sindacali, economiche, imprenditoriali e sociali del territorio per esaminare la grave situazione economica che si è determinata con la chiusura ai voli civili dell’aeroporto V.Florio. Per il presidente Turano “l’interdizione ai voli civili dell’aeroporto di Birgi rischia di penalizzare pesantemente l’economia del nostro territorio” e aggiunge “pur condividendo le ragioni umanitarie che hanno sollecitato la risoluzione dell’Onu nei confronti del governo libico, non possiamo accettare che la nostra Provincia paghi un prezzo altissimo con il blocco della sua economia legata, negli ultimi anni, principalmente ai flussi turistici”
Per il Presidente della Provincia di Trapani “siamo dinnanzi ad una situazione internazionale che, coinvolgendoci direttamente, non lascia intravedere, nell’immediato, vie di sbocco”.
“Tutto questo – ribadisce Turano - ci induce ad una riflessione e a dei ragionamenti che debbono coinvolgere il nostro Governo, ma appare chiaro che riflessioni, ragionamenti e richieste debbono essere condivise con le forze sociali e imprenditoriali del territorio. Da qui l’incontro di domani”
12,40 - L’immediata riapertura dell’aeroporto civile di Trapani Birgi è stata chiesta dal Sindaco Girolamo Fazio con una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministeri Silvio Berlusconi, al Ministro della Difesa Ignazio La Russa, al Ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Per il territorio di Trapani, che in questi anni, in maniera virtuosa ed a costo di enormi sacrifici da parte dei propri cittadini, ha avviato una politica di rinascita sociale ed economica, la chiusura dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani/Birgi significa vanificare in un sol colpo tutto quanto è stato fatto finora e fare ripiombare in uno stato di grave disagio socio – economico la città, la provincia e coloro che vi abitano – ha scritto il Sindaco Fazio -. Il rispetto degli accordi internazionali e della risoluzione Onu – ha aggiunto - non può causare un danno di tale genere al territorio trapanese e siciliano, a maggior ragione nel momento in cui esistono valide alternative all’uso esclusivo di Birgi quale base militare. La Sicilia e la città di Trapani rischiano, ancora una volta, di essere dimenticate e sopraffatte in ragione di un interesse, certamente legittimo e condivisibile, che però non guarda alla realtà complessiva”.
Il Sindaco ha sottolineato che “Non possiamo permetterci la chiusura dello scalo civile per settimane, per mesi, perché ciò significherebbe annientare la nostra economia e gettare sul lastrico centinaia di famiglie, tra lavoratori dell’aeroporto e tutto l’indotto ad esso collegato, strutture ricettive e di servizi, trasporti, etc. Sarebbe una vera e propria catastrofe, che non possiamo permetterci e che, riteniamo, il Governo abbia il dovere di scongiurare.
Chiediamo pertanto – ha concluso - che, valutando altre soluzioni, ugualmente valide e praticabili, venga consentita l’immediata riapertura dello scalo civile di Trapani/Birgi, anticipando sin d’ora che, qualora l’attuale situazione dovesse perdurare, difficilmente sarà possibile garantire l’ordine pubblico, a causa delle già anticipate proteste di coloro che già subiscono e subiranno danni ingentissimi e non recuperabili”.
12,14 - Dichiarazioni del Presidente di Confindustria Trapani Davide Durante:
“Senza entrare nel merito delle motivazioni che hanno portato alla chiusura del traffico civile nell’aeroporto di Trapani Birgi e che sono sotto gli occhi di tutti, non possiamo non manifestare grandissima preoccupazione per le negative ricadute economiche ed occupazionali che questo territorio rischia di pagare pesantemente.
Dall’Airgest, dai suoi dipendenti, dall’indotto aeroportuale e, più in generale, dalle imprese turistico-ricettive si leva un grido d’allarme che non può essere né sottaciuto, né ignorato.
Le istituzioni e la classe politica a tutti i livelli devono corrispondere alla gravità del momento con interventi concreti ed immediati che salvaguardino questo nostro patrimonio di iniziative e gli investimenti che il pubblico ed il privato hanno fatto e stanno spingendo in direzione di uno sviluppo turistico di questa provincia.
Non possiamo semplicemente affidarci al caso e sperare, come tutti auspichiamo, che lo stato di emergenza si risolva presto e positivamente.
La paura concreta, già ci sono tutti i segnali, è che la stagione turistica possa essere compromessa e che il volano dell’aeroporto, così faticosamente avviato, possa fermarsi.
Dobbiamo affrontare con i caratteri della “Calamità” questo particolare momento ed assumere tutte le iniziative amministrative e legislative che scongiurino un tale rischio.
L’economia di questa nostra Terra, già fortemente provata dalla crisi in atto ormai da tempo, non può essere ulteriormente penalizzata, né tantomeno abbandonata, al suo destino”.
11,35 - Sono continuate anche nella notte le manovre nella base militare di Trapani-Birgi. E' atterrato un C-130 J per il trasporto di materiale logistico. Oggi sono decollati due caccia F18 canadesi. Dopo aver effettuato un sorvolo nella zona e' ritornato nella sede del 37simo stormo un aereo Awacs. Il velivolo con un potente radar a bordo utilizza un sistema elettronico di allarme e controllo aviotrasportato.
Sono poi decollati tre tornado.
11,10 - “La chiusura al traffico aereo civile dell’aeroporto di “Trapani – Birgi”, determinata dalle esigenze operative collegate alla crisi libica, è causa di un evidente danno per tutto il territorio – dichiara Giulia Adamo, capogruppo UDC all’Ars – Con l’auspicio che presto la situazione possa tornare alla normalità, ho già provveduto a sollecitare il Governo Regionale nella persona del Presidente Raffaele Lombardo ed il coordinatore regionale dell’UDC Gianpiero D’Alia, a chiedere un intervento del Governo Nazionale per valutare i danni che tale chiusura causerà al territorio e per un immediato sostegno economico in favore di coloro che prestano servizio presso l'aeroporto civile “Vincenzo Florio” di Trapani Birgi. Bisogna fronteggiare con azioni concrete questo momento di difficoltà e coordinare gli interventi in favore dei settori e degli operatori che possano risentire della momentanea chiusura dello scalo, in seguito alle operazioni militari dell'attigua base dell'Aeronautica. L’aeroporto di “Trapani – Birgi” ha rappresentato per la Provincia di Trapani un importante volano di sviluppo; fiduciosa che il Governo riuscirà a tutelare l’intero territorio, mi affido al senso di responsabilità necessario in questi momenti importanti della storia".
10,40 - I lavoratori iterinali assunti per conto dell’Airgest, la società che gestisce lo scalo di Birgi, rischiano di perdere il posto di lavoro, perchè al momento non si sa quando lo scalo riaprirà. Il presidente dell’Airgest Salvatore Ombra ieri ha presieduto una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione per tentare di trovare possibili soluzioni. "Le ripercussioni provocate dalla chiusura dello scalo - assicura il senatore Antonio D’Alì - saranno attentamente vagliate dal governo"
9,58 - "Aver chiuso l'aeroporto civile di Trapani, che negli anni era riuscito a costruire un traffico passeggeri di circa un milione e 800 mila persone, si mette in ginocchio un altro pezzo di Sicilia". A dirlo e' il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo d'Orleans, a Palermo, per fare il punto sull'emergenza Lampedusa. Il governatore ha sottolineato come la Sicilia abbia a disposizione "un aeroporto militare, quello di Sigonella, che e' piu' ampio e sicuro. Se ci sono ragioni di sicurezza per la chiusura dello scalo civile di Trapani bene, altrimenti non si fa altro che distruggere il turismo dell'area".
9,45 - A quanto apprende l'ADNKRONOS sarebbe stato disposto il rientro al reparto di appartenenza nei confronti del maggiore Nicola Scolari, pilota di uno dei Tornado che domenica sera sono decollati dalla base di Trapani Birgi alla volta della Libia.L'ufficiale dell'Aeronautica si appresterebbe quindi a lasciare la base siciliana per fare ritorno a Piacenza, dove presta servizio presso il 155° gruppo del 50° stormo. Questa mattina Scolari aveva incontrato i giornalisti nella base di Trapani soffermandosi sulla missione svolta sui cieli libici ed aggiungendo, in particolare, che non erano stati lanciati i missili antiradar.
9,35 - Proseguono senza sosta le operazioni militari nella base dell'Aeronautica militare di Trapani Birgi dove ha sede il 37° stormo. All'alba e' atterrato un C-130 J utilizzato per il trasporto di materiale logistico. Anche ieri, fino a tarda notte, sono proseguite le manovre con decolli e atterraggi di caccia italiani. Top secret le destinazioni dei mezzi che si levano in volo. Secondo giorno di chiusura dell'aeroporto civile di Trapani Birgi dopo la decisione presa domenica per consentire le operazioni militari dell'attigua base militare. Sono complessivamente 16 i voli che oggi verranno dirottati dallo scalo civile di Trapani all'aeroporto 'Falcone e Borsellino' di Palermo. I passeggeri in partenza sono 2.318. Tutti i voli diretti a Trapani e provenienti dalle destinazioni della compagnia Ryanair atterreranno a Palermo dove un servizio navetta condurra' i passeggeri a Trapani. Le operazioni di atterraggio e decollo sono sstate sospese ieri mattina alle 8.30 a tempo indeterminato.
9,25 - Anche oggi i voli da e per Trapani sono stati dirottati a Palermo. Ma regna la disorganizzazione. Le lamentele arrivano in particolare dai passeggeri del volo in partenza per Bergamo. Gli aerei questa mattina sono partiti in ritardo: nessuna informazione a Birgi su come raggiungere Palermo, nessun personale fino alle 5 del mattino. Gli autobus sono partiti alle 5 e 30 per Palermo e sono arrivati a Punta Raisi alle 6 e 30. L'aereo per Bergamo è partito con un'ora circa di ritardo perchè si aspettavano proprio i passeggeri in navetta.
9,10 - Ieri è scoppiata la protesta dei quasi 100 impiegati interinali che prestano servizio presso l'aeroporto civile 'Vincenzo Florio' di Trapani Birgi, dopo la chiusura dello scalo in seguito alle operazioni militari dell'attigua base dell'Aeronautica. All'ingresso dello scalo sono apparsi diversi cartelloni di protesta tra cui spicca: "La guerra la state facendo a noi" e ancora "proteggiamo la Libia? E a noi chi ci protegge", oppure "lo scalo chiuso portera' al collasso l'intera provincia". A farsi portavoce della protesta e' Paolo Pellegrino, interinale con un contratto che scadra' il prossimo 31 marzo. "Penso proprio che non mi rinnoveranno il contratto interinale -ha spiegato- non abbiamo ancora avuto comunicazioni ufficiali ma con lo scalo chiuso saremo tutti a casa".Ieri c'è stata un'assemblea tra gli impiegati per decidere la forma di protesta da attuare. "Vediamo cosa succedera' nelle prossime ore e poi decideremo come agire", ha detto Pellegrino.
9,00 - Si sono concluse ieri ”positivamente le missioni di ‘accecamento’ dei siti radar libici condotte dai velivoli Tornado ECR dell’Aeronautica militare italiana presenti a Trapani nell’ambito dell’operazione Odyssey Dawn”. E’ quanto sottolinea lo Stato maggiore della Forza armata, in una nota. ”Questa tipologia di missione, denominata ‘SEAD’ (Suppression Of Enemy Air Defenses), ha come obiettivo – si legge nel comunicato – proprio quello di rendere inefficaci le installazioni di difesa aerea nemica. Il positivo esito di una missione SEAD può essere di fatto conseguito anche in funzione di deterrenza, quando nell’ambito di un’operazione aerea complessa non viene rilevata la necessità di utilizzare l’armamento in dotazione al velivolo (missili aria-superficie AGM-88 HARM – High-speed Anti Radiation Missile) in quanto i sistemi radar presenti sul territorio ostile vengono appositamente spenti per non essere localizzati e poi colpiti. Ciò rende di fatto inoffensivi, come accaduto in queste prime missioni dei Tornado italiani, i sistemi di difesa aerea”.
Due sbarchi nelle prime ore del giorno a Lampedusa. Complessivamente 127 i migranti a bordo di due carrette del mare soccorse dalla Guardia di finanza a largo dell'isola. I due gruppi di 105 e 22 persone sono stati poi portati a terra. Resta difficile e tesa la situazione, con 5500 cinquemila extracomunitari stipati nel centro di accoglienza e nella stazione marittima. L'isola scoppia, il numero degli immigrati ha superato quello dei residenti.
La nave militare San Marco. A Lampedusa oggi è previsto l'arrivo della nave militare San Marco che dovrebbe evacuare un migliaio di immigrati e di una delegazione del comitato parlamentare di controllo sull'accordo di Schengen, guidata dal presidente Margherita Boniver. Il sindaco Bernardino De Rubeis e la popolazione sollecitano l'immediato trasferimento dei profughi; una posizione condivisa anche da numerose organizzazione umanitarie come l'Alto commissariato Onu per i rifugiati.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE A BIRGI. L'ora X per Birgi è scattata alle 20 di Domenica , quando dall'aeroporto di Trapani Birgi è decollata la prima coppia di Tornado ECR italiani. Poi un terzo, un quarto. E infine gli ultimi due, una coppia di Tornado Ids che non fa parte del pacchetto di otto aeroplani messo a disposizione dell'Italia, ma il cui impiego, in questo caso, è stato solo quello del rifornimento in volo degli altri velivoli.
Sono cominciati così i raid italiani sulla Libia per quella che in gergo si chiama Sead, vale a dire la "soppressione delle difese aeree nemiche".
L'AEROPORTO CIVILE. Da ieri mattina è stato chiuso al traffico aereo l'aeroporto civile di Trapani Birgi. L'ultimo aereo decollato ieri mattina è stato quello per Baden Baden. Domenica l'ultimo aereo ad atterrare è stato quello da Mlano-Bergamo delle 20 e 55.
Nello scalo trapanese, a ridosso dell'aeroporto militare dove è di stanza il 37/mo Stormo dell'Aeronautica militare e da dove sono partiti i Tornado per colpire la contraerea libica, le sale sono deserte.