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23/03/2011 06:01:40

Mozione in Parlamento, appello a Napolitano. Forse Birgi riapre. Da oggi bus per Punta Raisi a pagamento. Spari nel mare di Pantelleria

Nelle ultime 24 ore l’Aeronautica Militare italiana ha condotto le seguenti attività:
Alle ore 14.00 circa sono decollati, da Trapani due F-16 (con funzioni di difesa aerea e scorta), due Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaissance) e un C130J con funzioni di rifornimento in volo (AAR – Air-to-Air Refuelling). Il C130 J è rientrato alla base dopo aver rifornito gli altri aerei in volo. Gli altri quattro velivoli hanno proseguito verso l’area assegnata, facendo ritorno alle 16.10 circa.
Alle 14.30 circa sono decollati, sempre dalla base di Trapani, due F-16 e quattro Tornado di cui due Tanker per il rifornimento in volo. I velivoli hanno effettuato una missione analoga alla precedente rientrando in base alle 16.40 circa.

Inoltre, nell’ambito delle attività di concorso fornite dal Ministero della Difesa al Ministero dell’Interno riguardanti “l’Emergenza Profughi”, questa mattina la Nave San Marco è arrivata nelle acque antistanti l'isola di Lampedusa. Nel primo pomeriggio ha iniziato le operazioni di imbarco di circa 550 migranti extracomunitari, che termineranno in prima serata. Subito dopo salperà per dirigersi verso il porto di Augusta, dove l’attracco è previsto nelle prime ore della giornata di domani.
 

18,48 - . E’ di un milione di euro la perdita economica, stimata in base alla permanenza media di un turista in questo periodo dell’anno, causata fino ad oggi al territorio di Trapani a causa della chiusura dello scalo civile di Birgi tra disdette delle prenotazioni alberghiere, l’inattività delle attività di ristoro e di tutto l’indotto legato al comparto turistico.

E’ un bilancio pesantissimo quello che è emerso questa mattina durante un incontro, promosso dal Presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano, a Palazzo Riccio di Morana al quale hanno partecipato i 24 sindaci del Trapanese ma anche tutte le forze sindacali, imprenditoriali, sociali ed economiche del territorio. Il vertice è stato convocato per esaminare le pesanti ricadute sul territorio causate dalla chiusura dell’aeroporto che, nell’ultimo anno, ha portato ad una crescita delle presenze turistiche nella Provincia di Trapani di quasi il 40 per cento, dato in controtendenza rispetto al dato siciliano.

18,31 - "Denuncio l'inqualificabile disinteresse del governo nazionale e di quello regionale nei confronti dell'aeroporto di Trapani-Birgi.-ha dichiarato Giulia Adamo, capogruppo UDC all'Ars, nel corso di un intervento in Aula- Comprendo perfettamente le responsabilità dell'Italia nella crisi libica, ma quella di chiudere lo scalo trapanese non è stata una scelta consona alla situazione".

16,00 - Indiscrezioni parlano di una possibile riapertura parziale di Birgi già a a partire da lunedì.

15,30 - IL PUNTO.  Idiozie e assurdità della guerra in Libia . Da sabato sera anche noi italiani siamo sotto assedio…siamo bombardati da tante idiozie che ci arrivano da più parti, da chi la guerra ha deciso di farla e anche da chi la guerra deve raccontarla. “Odissea dell’alba” è iniziata con tante mezze verità e con tutta l’ipocrisia del caso. Forse è normale… forse non eravamo abituati a questo, e infatti sin dalle prime ore dell’operazione militare, mentre i “grandi del mondo” erano ancora seduti al tavolo del vertice di Parigi per deliberare l’eventuale attacco, i Mirage e i Rafal francesi si alzavano in volo per andare a bombardare le postazioni militari libiche. Ecco da quel momento inizia l’escalation a chi la “spara più grossa”. L’Italia concede l’utilizzo di 7 basi e attenzione, sottolineano sia il Ministro Frattini che il Presidente del Consiglio: “non siamo in guerra…”. La base di comando delle operazioni è a Capodichino, cosa non vera, visto che gli ordini sono partiti da una nave della flotta americana. Domenica lo stesso Presidente Napoletano ribadisce il concetto: “non siamo in guerra”, solo che pochi minuti dopo alle ore 20 si alzano per la prima volta in volo 6 Tornado dalla base di Birgi, che in un primo momento si dice abbiano colpito gli obiettivi della missione, poi per cercare di ammorbidire la posizione si fa un passo indietro, “hanno fatto solo pattugliamento e aperto i varchi agli altri aerei della coalizione”. Da allora il grande dilemma di questa crisi libica sembra essere questo: “ma i Tornando italiani hanno o no fatto fuoco?”. E poi - paradossale o ridicolo, fate voi- le dichiarazioni dei piloti appena scesi dagli aerei di ritorno da una missione operativa, fatto quanto meno singolare, e c’è già chi ha pagato le conseguenze, come il Maggiore Scolari rispedito alla base di appartenenza. L’altro grande dilemma è invece il comando delle operazioni. Dagli Stati Uniti Obama fa sapere che il coinvolgimento Usa è quasi marginale. La loro marginalità… infatti si esprime con soli 110 missili lanciati da navi e sottomarini nei primissimi minuti d’attacco. Nonostante lo spiegamento di forze messo in campo da Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti Canada ecc. non c’è un comando della Nato e quasi tutti i partecipanti, tranne la Francia che avrebbe fatto a meno - visti i malumori della Lega Araba e della stessa Russia- chiedono e nelle ultime ore lo hanno ottenuto che sia la Nato a prendere le decisioni su come continuare questa guerra, che così com’è non sembra avere un obiettivo, non sembra avere delle finalità, non sembra avere delle vere motivazioni di ripristino della democrazia in Libia. Scrivo questo pezzo dalla base di Birgi, tra gli stand up televisivi e le telecamere pronte a mandare in onda il decollo o l’atterraggio di un Tornado italiano o un F18 canadese, anche questa è guerra… malata da sindrome da telecamere.Volevo vedere con i miei occhi se questi aerei da combattimento sono armati o no. Lo sono, sarà pure stupido dirlo, ma visto che qualcuno lo mette in dubbio è meglio verificare. Gli aerei che vengono schierati e impegnati per una missione di guerra non possono che essere armati. E questo armamento ha avuto subito un effetto immediato su questo territorio: la chiusura dell’aeroporto civile che è uno shock per l’economia di questa provincia, con la perdita immediata di tanti posti di lavoro diretto e dell’indotto. Vedere due aerei militari canadesi dove di solito ci sono quelli di linea è davvero sconfortante e ti fa capire che i militari hanno preso possesso dell’aerostazione. Come sempre in questi casi ci sono le molteplici dichiarazioni dei politici, tutti pronti a prendere le difese dei lavoratori. Da anni si parla dello smantellamento di questa base militare trapanese, ma non hanno mai fatto pressioni per avere chiarezza sin da subito, indispensabile per una coesistenza, soprattutto da quando l’aeroporto civile ha iniziato a funzionare e a portare dei benefici all’interà comunità. In questo momento così drammatico per la situazione che si è venuta a creare c’è addirittura chi non demorde sul nome dell’aeroporto, vorrebbe sentir dire in tv “Aeroporto di Marsala”. E c’è chi come il Presidente del Consiglio, con un’operazione geniale, specie nella tempistica, ha lanciato lo spot “Magica Italia”, lo spot per il turismo che lo vede protagonista -non poteva essere altrimenti da “self made-man della tv”- ma di tutto questo non parlate con chi di turismo vive e lavora a Trapani, altrimenti avrà la vaga…sensazione di essere preso in giro. Siamo in guerra, e la guerra è anche questo, con tutto il suo carico di assurdità. CARLO RALLOPUNTO.

14,30 - “Chiederemo al presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate, di intervenire per l’immediata riapertura dell’aeroporto di Trapani- Birgi”. È quanto annunciato stamattina da Livio Marrocco durante un incontro con gli operatori dello scalo. “In occasione di altri interventi militari come quello in Kosovo- ricorda il capogruppo all’Ars di Fli- lo scalo di Birgi era in prima linea nelle operazioni eppure non era stato chiuso ai voli civili, come invece accade ora con gravi disagi per gli utenti, il rischio di licenziamento per gli operatori e danni economici per tutto l’indotto, rispetto ai quali chiediamo la salvaguardia dei posti di lavoro”.
Inoltre Marrocco con una mozione all’Ars solleciterà lo stato di calamità per Lampedusa, “messa a dura prova dalle modalità con cui il governo nazionale sta gestendo gli sbarchi dei clandestini” e chiederà tre misure urgenti per i residenti: la sospensione del pagamento dei mutui, la defiscalizzazione e la riduzione del costo dei carburanti.
 

14,00 - Il Sen. Antonio d'Ali illustrerà già nella seduta di questo pomeriggio una mozione che lo vede primo firmatario, e sottoscritta da altri 30 senatori tra cui capigruppo del Pdl Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, per la riapertura dello scalo di Trapani Birgi. "La mozione – afferma d’Alì – costituisce l'evidenza parlamentare della volontà politica del Pdl e del centrodestra di affrontare rapidamente la questione della riapertura dello scalo civile di trapani Birgi"
“Abbiamo costruito con le nostre risorse e le nostre fatiche un sistema formidabile di economia "pulita" e non vogliamo – continua d’Alì – che venga compromesso per le pur comprensibili esigenze militari straordinarie del momento, che tuttavia devono essere coniugate e rese compatibili con la ripresa dei voli civili”.
“Ringrazio il Presidente del Consiglio, i ministri competenti Matteoli e La Russa ed i ministri siciliani Alfano e Prestigiacomo, oltreché numerosissimi autorevoli parlamentari, come il Presidente della Commissione Trasporti della Camera On. Mario Valducci, e naturalmente – conclude d’Alì - i capigruppo del Pdl al Senato per la tempestiva attenzione riservata al problema e attendiamo fiduciosi gli esiti del dibattito parlamentare di questo pomeriggio".
La mozione, riccamente articolata, prende in esame le circostanze della chiusura e, soprattutto, le gravi ricadute in termini economici ed occupazionali per l’intero territorio della provincia di Trapani, per il settore turistico (nel quale, a detta degli operatori si registrano cancellazioni dal 30 al 50 per cento delle prenotazioni), per la società di gestione che perde mediamente centomila euro al giorno, per il personale dell’aeroporto (diretto ed indotto) che s’è ritrovato dall’oggi al domani senza lavoro
 

13,27 - Orazio Bilardo, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Trapani è duro nelle sue posizioni circa il blocco dell’aeroporto di Trapani Birgi “…nessuno si può arrogare il diritto di mettere in ginocchio l’economia di una intera Provincia, sorretta in buona parte proprio dal comparto turistico/ricettivo e l’indotto conseguente…”, dichiara Bilardo, che condividendo in pieno le posizioni scaturite nell’Assemblea indetta oggi dal Presidente della Provincia di Trapani, ed il conseguente documento redatto, fa rimarcare il ruolo economico e sociale che proprio l’aeroporto di Trapani Birgi ha ricoperto negli ultimi anni.
“La speranza – continua Orazio Bilardo – è che le azioni politiche messe in campo possano dare il risultato sperato, ma comunque non posso non mettere in preallarme le categorie da noi rappresentate preannunciando loro lo stato di agitazione, ne vale la sopravvivenza delle nostre aziende, oltre che il lavoro di tutti i dipendenti dell’aeroporto stesso.”
 

13,05 - La nave San Marco della Marina militare trasferirà 600 tunisini, attualmente a Lampedusa, "in Sicilia": lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa nella conferenza stampa seguita al Cdm di oggi. "Stamane, alle 7, è arrivata a Lampedusa la nave San Marco, che era partita ieri notte. Ha la possibilità di trasportare, in sicurezza, fino a 600 persone. Questo trasferimento di tunisini presenti nell'isola avverrà oggi stesso e la prima destinazione è la Sicilia, ovvero un sito messo a disposizione dal ministero della difesa su richiesta del ministro Maroni, con il quale collaboro in assoluta sintonia", ha spiegato La Russa.
 

12,30 - Si aprono spiragli positivi in relazione alla chiusura dell’aeroporto civile di Trapani/Birgi, per consentire le operazioni militari. Dopo la nota trasmessa ieri dal Sindaco Girolamo Fazio al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed ai Ministri della Difesa e dell’Interno, nella quale veniva evidenziato lo stato di grave difficoltà del territorio trapanese a causa della chiusura dell’aeroporto, sollecitando l’individuazione di soluzioni “ugualmente valide e praticabili”, questa mattina il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, da subito intervenuto, ha contattato telefonicamente il Sindaco Fazio per affrontare la questione e gli ha passato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, il quale ha dato al primo cittadino ampie rassicurazioni che è in atto ogni opportuna attività per consentire che l’aeroporto civile di Trapani Birgi entro una settimana possa essere riaperto, ancorché in maniera parziale e gradualmente.
Il Sindaco Fazio ha espresso soddisfazione per le rassicurazioni ricevute e “per il tempestivo intervento del Governo, che ha compreso la situazione e sta trattando con la dovuta attenzione le problematiche poste dai trapanesi, che si rendono pienamente conto della necessità di rispettare la risoluzione Onu e prestare il proprio sostegno a tutela della popolazione civile libica, ma non può permettersi di essere eccessivamente penalizzata rischiando un tracollo economico e sociale che potrebbe sfociare in tensioni e pericolo per l’ordine pubblico”.
 

11,45 - Inseguimento e spari questa mattina, intorno alle 6, nel mare di Pantelleria, dove sono stati arrestati quattro presunti scafisti tunisini. Un cittadino aveva segnalato ai carabinieri l'avvenuto sbarco di migranti sulla costa e la Guardia costiera aveva disposto l'uscita di una motovedetta per verificare se vi fossero unita' utilizzate dai migranti per raggiungere l'Isola. E' stata cosi' individuata un'imbarcazione, un cabinato di 10 metri circa, che si allontanava dalla zona verso il largo. E' iniziato l'inseguimento della motovedetta della cuardia Costiera, da cui sono stati esplosi colpi d'arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio. All'inseguimento si era poi unito anche un gommone dei carabinieri. La barca e' stata bloccata e quattro persone, sedicenti tunisini, arrestate e trasferite a Pantelleria per metterle a disposizione dell'autorita' giudiziaria. .

10.,29 - Due F-18 canadesi sono decollati nella notte dalla base militari di Trapani-Birgi dove ha sede il trentasettesimo stormo dell'aeronautica militare. Proseguono cosi' ininterrottamente le operazioni militari nella base siciliana. Ieri sono decollati sei tornado e quattro F-16 italiani.

10,27 - “Una circostanza inaspettata che bisogna fronteggiare, c’è una guerra in corso a pochi passi dalla nostra Sicilia ed era inevitabile non esserne coinvolti. Al disagio che si è venuto a creare non ci resta che studiare azioni congiunte affinché l’economia siciliana ne venga intaccata il meno possibile”. Sono queste le dichiarazioni dell’ On. Paolo Ruggirello, Deputato Questore all’Ars, dopo l’avviso di chiusura dell’aeroporto. “E’ un provvedimento che ha un limite fisso di tre mesi, difficile poterne chiedere la sospensione anche in caso di immediata risoluzione del conflitto in Libia. Non ci resta che pianificare una rete di collegamenti efficaci con lo scalo palermitano che comunque rimane pienamente operativo”.
“In Sicilia pare abbattersi una fase negativa, considerando le difficoltà che sta vivendo in questo momento Lampedusa. Sarà impegno mio e dei miei colleghi mettere tali questioni davanti ad ogni altro problema per far in modo di salvare il possibile dell’imminente stagione estiva così come cercare di capire le vere ragioni di certe scelte che avranno effetti devastanti sia dal punto di vista economico per la provincia di Trapani che sociali, con il rischio dei licenziamenti”.
Ieri i deputati della provincia di Trapani hanno firmato un ordine del giorno che dà supporto e sprona il presidente della regione, Raffaele Lombardo, a seguire tutte le iniziative per la riapertura dell’aeroporto.

 

9,27 - Su un articolo di fondo nelle pagine locali de La Sicilia di oggi la giornalista Mariza D'Anna a proposito delle lamentele di politici, lavoratori e imprenditori sulla chiusura del "Vincenzo Florio" parla di "incoscienza popolare":".....Ma è l'atteggiamento di allarme sociale, i posti di lavoro già considerati perduti, il tracollo economico sicuro, i danni già calcolati, il turismo sfuggito di mano, le famiglie sul lastrico, la «tragedia collettiva anticipata», che lascia perplessi..."

9,00 - "Riaprire anche parzialmente lo scalo civile di Trapani-Birgi è una necessità dell'intero territorio provinciale e dell'economia siciliana che punta sul turismo".Lo afferma l'on.le Nicola Cristaldi, deputato nazionale del Pdl e Sindaco di Mazara del Vallo, che preannuncia "un incontro in settimana a Roma con il Ministro dei Trasporti on. Altero Matteoli ed il Ministro della Difesa on.le Ignazio Russa". Per Cristaldi " motivi di sicurezza hanno reso necessario chiudere temporaneamente lo scalo civile trapanese. Oggi però è opportuno chiedere con forza la riapertura anche parziale del nostro aeroporto". E sulla questione "Libia" aggiunge "Fa bene il Governo a chiedere che a guidare le operazioni militari sia la Nato".
 

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8,40 - Ieri sera la protesta dei lavoratori dello scalo aeroportuale di Birgi è arrivata anche in consiglio comunale a Marsala. Una delegazione di lavoratori ha infatti partecipato ai lavori consiliari, chiedendo ai consiglieri comunali di fare sentire la loro voce.

8,10 - La chiusura dell'aeroporto civile "Vincenzo Florio", annunciata per ora fino al prossimo 18 giugno (ma revocabile o prorogabile in qualunque momento) compromette l'impiego di 60 lavoratori a tempo indeterminato e 9 a tempo determinato, oltre a 90 lavoratori interinali.

"Abbiamo fatto il punto della situazione -spiega Mimma Argurio, segretario provinciale della Cgil- in vista di un incontro che avremo domani a Palazzo Riccio di Morana, sede di rappresentanza della Provincia regionale di Trapani, ma il nostro obiettivo e' intanto ottenere l'istituzione di un tavolo in prefettura per monitorare la situazione. Chiediamo le ferie non godute del 2010 per i lavoratori a tempo indeterminato, prima di una eventuale cassintegrazione straordinaria, mentre per gli interinali dobbiamo vedere se riusciamo a trovare disponibilita' occupazionali presso l'aeroporto di Punta Raisi".

Per Giovanni Angileri, segretario provinciale della Uil, "sono stati fatti sacrifici enormi dal territorio per rilanciare il turismo attraverso questo aeroporto e l'attuale condizione rischia di vanificare tanti sforzi fatti. Non ci puo' essere attenzione solo per la base militare e non per le conseguenze che comporta per il territori". All'incontro di oggi pomeriggio hanno partecipato anche il segretario provinciale della Cisl Giovanni Marino e quello del sindacato trasporti della Cisl Giovanni Montana, oltre ai rappresentanti regionali dei tre sindacati confederali.

7,00 - Da oggi mercoledì 23 marzo, e fino a lunedì, 28 marzo i collegamenti tra l'aeroporto di Trapani e l'aeroporto di Palermo - Punta Raisi saranno assicurati a mezzo pullman, A PAGAMENTO, dalla compagnia Terravision che garantirà 4 corse giornaliere. Solo per la giornata di oggi mercoledì, 23 marzo, gli orari saranno i seguenti:

Andata
DA TRAPANI A PALERMO  04.00 / 11.00 / 15.45 / 19.30
Ritorno
DA PALERMO A TRAPANI  09.15 / 14.00 / 20.15 / 22.15
DAL 24 AL 28 MARZO per conoscere il dettaglio degli orari l'utenza può contattare la compagnia TERRAVISION tel: +39 0923 981120 o consultare il sito www.airgest.it
 

La riapertura dell'aeroporto civile di Trapani Birgi, chiuso per le operazioni che partono dalla base del 37° stormo dell'areonautica militare che ha anche piste in comune con l'aerostazione "Vincenzo Florio" viene chiesta da esponenti politici oltre che dai lavoratori interinali e da Confindustria.

Il sindaco, Girolamo Fazio, ha inviato una nota al premier Silvio Berlusconi, al ministro della Difesa Ignazio La Russa, al ministro dell'Interno Roberto Maroni, chiedendo che l'aeroporto riapra: "Non possiamo permetterci la chiusura dello scalo civile - dice - per settimane, per mesi, perché ciò significherebbe annientare la nostra economia e gettare sul lastrico centinaia di famiglie, tra lavoratori dell'aeroporto e tutto l'indotto ad esso collegato, strutture ricettive e di servizi, trasporti".

Il senatore Antonio D' Alì (Pdl) sostiene che lo scalo va riaperto al più presto "anche parzialmente, con una distribuzione dei voli fra Trapani e Palermo". Il presidente di Confindustria Trapani, Davide Durante, rincara la dose: "Non possiamo non manifestare grandissima preoccupazione per le negative ricadute economiche ed occupazionali che questo territorio rischia di pagare pesantemente. Dall'Airgest, dai suoi dipendenti, dall'indotto aeroportuale e, più in generale, dalle imprese turistico-ricettive si leva un grido d'allarme che non può essere nè sottaciuto, nè ignorato".

Un incontro sulla grave situazione economica che sta affrontando l'aeroporto civile di Trapani Birgi, a causa della chiusura dello scalo per consentire le operazioni militari libiche, è in programma questa mattina alle 10, a Palazzo Riccio di Morana, sede istituzionale della Provincia di Trapani.

Vi parteciperanno, oltre al presidente della Provincia, Girolamo Turano, che ha promosso l'incontro, i 24 sindaci dei Comuni del comprensorio e rappresentanti sindacali, economici, imprenditoriali e sociali del territorio.

"L'interdizione ai voli civili dell'aeroporto di Birgi - ha commentato Turano - rischia di penalizzare pesantemente l'economia del nostro territorio e, pur condividendo le ragioni umanitarie che hanno sollecitato la risoluzione dell'Onu nei confronti del governo libico, non possiamo accettare che la nostra Provincia paghi un prezzo altissimo con il blocco della sua economia legata, negli ultimi anni, principalmente ai flussi turistici".

LAMPEDUSA. Ancora sbarchi a Lampedusa ormai al collasso. In una sola giornata sono sbarcati circa 230 migranti, mentre il numero dei nordafricani nell'isola ha oltrepassato le 5500 unità, più degli abitanti della stessa isola. La situazione è sempre più tesa, con gli extracomunitari stipati un pò dovunque nel centro di accoglienza e nella stazione marittima. L'isola scoppia, ma il sindaco Dino De Rubeis spiega di aver avuto rassicurazioni dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra: "Gli immigrati attualmente a Lampedusa dovrebbero essere trasferiti in aree militari in Sicilia e Puglia, e lì dovranno essere allestite delle tendopoli".

Una situazione difficile. Ora i migranti "dormono a terra e all'aperto in mezzo alla spazzatura" aggiunge De Rubeis "il rischio di un'epidemia non è poi un'ipotesi remota perchè non hanno acqua per lavarsi e vestiti per cambiarsi. Trascorrono la giornata all'aperto e di notte dormono al freddo".

Un pericolo che è subito smentito dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio che ha detto che non ci sono pericoli imminenti di epidemia. Sono in costante contatto con il ministro Maroni - ha spiegato Fazio - e comunque ci sono sia la Croce Rossa sia la Regione Sicilia, che ha già un piano e tiene sotto controllo la situazione. Per qualsiasi tipo di problematiche noi siamo sempre pronti al coordinamento. Il problema è che andrebbe fatto un coordinamento europeo".

A Lampedusa in giornata era previsto l'arrivo della nave militare anfibia San Marco che dovrebbe evacuare circa 600 migranti ma l'imbarcazione è partita da Augusta solo in serata. Trasferimenti rinviati dunque di almeno 24 ore. La destinazione della San Marco una volta imbarcati gli immigrati ancora non è stata resa nota, ma si parla di tendopoli in aree militari in Sicilia e in Puglia. Responsabile della nave il capitano di vascello Andrea Cottini e, come ribadito dal ministro Maroni, il suo utilizzo servirà ad "alleggerire un po' " la situazione.