Nell'aula del Tribunale di Trapani, in un'udienza fiume durata 8 ore, ha deposto la compagna della vittima, Chicca Roveri, che ha raccontato delle minacce pervenute al giornalista prima di morire, delle indagini depistate, di tutto ciò che non l'ha convinta in questi lunghi 25 anni di silenzi, omissioni, tentativi di ribaltare la scena e il contorno del delitto. "Per la prima volta mi viene offerta la possibilità di dire ciò che ho visto" ha detto Chicca Roveri. Rostagno fu ucciso a Valderice il 26 settembre '88.
La Roveri, interrogata dal pm Gaetano Paci, ha detto che "la sera del delitto sono stata per tre ore nella caserma dei carabinieri di Napola (Trapani), senza che nessuno mi rivolgesse alcuna domanda. Mi sono chiesta quale fosse il senso della mia presenza in caserma".
La donna ha anche parlato di un "incontro informale" con l'allora procuratore capo di Trapani, Antonio Coci, "che non verbalizzò nulla - ha spiegato la Roveri - e mi chiese di non parlare con nessuno del nostro appuntamento, perchè sarebbe stato pericoloso per la sua e per la mia incolumità".
All'incontro, secondo la Roveri, sarebbe stato presente un sottufficiale dei carabinieri, Beniamino Cannas, che è stato sentito come teste nelle scorse udienze. Il pm Paci ha chiesto di ascoltare nuovamente Cannas in una delle prossime udienze.