Sono 4 gli obiettivi che si vogliono raggiungere: recuperare le risorse idriche necessarie a servizio dell'area di estrazione del marmo (90.000 metri cubi annui per coprire il fabbisogno attuale fino a raggiungere il 100 per cento per un totale di 220 mila metri cubi l'anno); liberare una analoga risorsa idrica, sin da subito 90 mila metri cubi, da destinare agli usi idropotabili dato che, comunque, le risorse idriche necessarie per l'estrazione del marmo vengono spillate, in massima parte, dal servizio potabile; contribuire allo sviluppo socio-economico di un territorio che ha nell'approvvigionamento idrico uno dei punti deboli; adeguare l'impianto di depurazione, rendendo più efficaci le fasi depurative a tutta salvaguardia dell'ambiente anche nel caso del recapito alternativo a torrente.
Per realizzare il primo lotto funzionale l'amministrazione dispone di un finanziamento di 2 milioni e 685 mila euro concesso dall'Accordo di Programma Quadro, Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche e l'ingegnere Domenico Galbo, che ha redatto il progetto lo ha rimodulato per consentirne Sottolinea il sindaco Mario Pellegrino: «Contribuirà a risolvere i problemi di approvvigionamento idrico, favorendo l'attività produttiva delle aziende».