I reati commessi sono alterazione di stato e tentata corruzione di pubblico ufficiale. La vicenda era avvenuta la scorsa estate. Il 12 giugno l'uomo si presentò all’ufficiale di Stato civile del comune in cui risiede attestando falsamente la paternità di un neonato partorito alcuni giorni prima da una ragazza disabile presso la casa di cura Sant’Anna. Dopo l’avvio di un’indagine, a seguito di una segnalazione dei Servizi sociali, i due coniugi tentarono, con la complicità di un legale, di corrompere un consulente incaricato dall’autorità giudiziaria di accertare la paternità del bambino. Il piano fallì a seguito del rifiuto opposto dal pubblico ufficiale che segnalò il tentativo di corruzione agli inquirenti.