"Pio La Torre, siciliano e profondo conoscitore delle realtà mafiose dell'Isola, ebbe per primo - sottolinea - l'intuizione della necessità di aggredire i patrimoni criminali con un sistema di misure di prevenzione in grado di colpirne l'acquisizione e il riutilizzo. L'attuale sistema opera in questo solco, seguendo quell'orientamento che concepì anche l'articolo 416 bis del codice penale".
"A quella intuizione noi, oggi, rendiamo un commosso omaggio, nella convinzione - prosegue Alfano - che coltivare la memoria di uomini di tale elevatura sia un dovere e un investimento per i nostri giovani. Tutto questo va al di là delle appartenenze e del colore politico. Così come ci ha trasmesso l'esperienza illuminata di Pio La Torre, nel corso la sua carriera di deputato della Repubblica e uomo di spicco dell'allora partito comunista siciliano".