superiore certificate, la Cappello Alluminio di Ragusa, con un investimento in economia di 200 mila euro che ha impegnato per 18 mesi il proprio team di tre giovani ingegneri e ricercatori, ha brevettato tre sistemi integrati per l’ “edificio a totale produzione di energia solare”: tetti, facciate e finestre. L’azienda, che per i tetti dei capannoni in costruzione aveva già brevettato il sistema “Coversun” (travi a Y che hanno integrato pannelli solari ad alto rendimento “Micron” e finestre per illuminare gli ambienti interni) ha ora messo a punto per tutte le tipologie di edifici una copertura totale in alluminio coibentato che ingloba i pannelli solari (“Coversun TH”); un sistema di facciata fotovoltaica ventilata ibrida a captazione solare che funge anche da “cappotto coibentante” (“SunWall”); e, in collaborazione con la Naco di Salerno, un modello di frangisole orientabile fotovoltaico per finestre e facciate. Le tre innovazioni, nate per favorire la perfetta e completa integrazione architettonica delle celle di silicio nelle nuove costruzioni (bioedilizia “intelligente” che punta alla produzione energetica, al risparmio di energia e calore e all’impiego di materiali ecocompatibili), in realtà consentono di trasformare in “centrali fotovoltaiche” anche capannoni industriali e commerciali di vecchia concezione, sia pure con tetti in amianto, nonché condomini e sedi di uffici che devono ristrutturare facciate e tetti o che hanno pareti fatiscenti inutilizzate. Con queste soluzioni l’edificio non disperde calore, risparmia sui consumi ed è autosufficiente dal punto di vista energetico. I nuovi sistemi “made in Sicily” saranno presentati da domani a venerdì in anteprima mondiale al “Solarexpo 2011” di Verona, assieme ad un nuovo piano industriale che proietta il gruppo Cappello Alluminio, 28 milioni di euro di fatturato consolidato, circa 100 dipendenti e una capacità produttiva di oltre 20 Mw, verso quota 160 Mw. “Questa esperienza di ricerca e innovazione effettuata all’interno di una piccola azienda siciliana – spiega Giorgio Cappello, manager dell’omonimo gruppo – conferma l’importanza per l’Italia di investire sulla ricerca in un mercato in fortissima espansione del quale il nostro Paese possiede purtroppo una quota minima pur vantando la più alta irradiazione solare possibile. Se noi – aggiunge Cappello – con poco siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di un edificio autonomo sotto il profilo energetico e a costi altamente competitivi, immaginiamo cosa si potrebbe fare in Italia disponendo di adeguate risorse finanziarie per la ricerca e di una rete fra istituzioni, università e imprese. Ma ogni sforzo in questo settore sarà vanificato se il governo non renderà conveniente per tutti, aziende e cittadini, così come ha già fatto quello tedesco, investire nella produzione di energia solare”. Giorgio Cappello, che con altri 15 produttori italiani ha promosso l’Ifi, comitato fra 15 Industrie fotovoltaiche Italiane per sostenere la filiera “made in Italy”, e che ha aderito al programma europeo PV Cycle per lo smaltimento a costo zero dei moduli fotovoltaici diventando il primo e unico punto di raccolta in Sicilia, chiede che “il governo, nel riformulare il prossimo ‘conto energia’, introduca premialità per i cittadini e i produttori di energia che, installando pannelli fotovoltaici su edifici o sui campi aperti, scelgano sistemi ‘made in Europe’. Solo così, sapendo che c’è un limite alla proliferazione dei prodotti asiatici a buon mercato, chi produce i pannelli potrà avere una potenzialità tale da incoraggiare gli investimenti sulla ricerca”.