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17/05/2011 05:12:28

Ivano Lo Bello: "Il divario con il Nord colpa delle nostre classi dirigenti"

Il leader di Confindustria in Sicilia, Ivan Lo Bello, è intervenuto a margine dell'incontro sui 150 anni dell'Unità d'Italia organizzato alla Camera di Commercio di Palermo.

“È inutile dare la colpa ai governi nazionali - ha aggiunto - la responsabilità di questi divari è della classe dirigente meridionale, coinvolta a livello politico e imprenditoriale”. Per Lo Bello “c'è ancora un pezzo di imprese che ha nostalgia del passato e dell'assistenzialismo, ma così non si va avanti, non ci sono più soldi, l'unica scelta che la Sicilia deve fare è puntare al mercato”.

“Tutta l'Italia oggi è divisa sotto il profilo economico e sociale - ha concluso - ma il sentimento nazionale è forte nel Paese, lo hanno dimostrato le grandi folle che hanno accolto Napolitano nel tour per i 150 anni dell'Unità d'Italia”.

Lo scopo dell'incontro organizzato a Palermo dalla fondazione Symbola e da UnionCamere è quello di individuare i punti di forza dell'economia italiana e premiare il contributo delle Camere di Commercio del Sud già attive dai primi anni dell'Unità d'Italia. L'iniziativa “Italia 150, le radici del futuro” è la terza tappa di un percorso che si concluderà l'8 giugno a Roma, dove verranno premiate 150 imprese italiane che hanno fatto la storia del nostro Paese.

“Bisogna guardare alle nostre diversità come a delle complementarità - ha detto Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere - Ora più come mai al Paese occorre una politica di coesione e, dove occorre, di sussidiarietà. Se continuiamo a dividerci in regionalismi e campanilismi non valorizziamo le potenzialità del territorio e le sfide lanciate dall'area del Mediterraneo”.

“È fondamentale investire in qualità, innovazione, conoscenza. L'Italia deve scommettere sulle cose che l'hanno resa forte nella tradizione”, ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola.

Secondo il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, “Il collante è trovare dei motivi di rilancio nella celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia che siano motivi di forte aggregazione nazionale, noi siamo l'istituzione economica di tutti e solo lavorando insieme si ottengono dei risultati”.