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13/06/2011 18:29:59

Furto con scasso ad un club di subacquea: arrestati due tunisini a Mazara

L’operazione interforze è partita alle ore 03:00 circa, dopo che alle FF.OO. è pervenuta la segnalazione che presso il “Club Subacqueo Mazara” sito sul Lungomazaro Ducezio era stato appena consumato un furto con scasso.
Gli immediati servizi di pattugliamento e osservazione attivati da Carabinieri e Finanzieri nelle aree di Porto Canale, Piazza Regina e Casbah, hanno così permesso di rintracciare e catturare i due tunisini autori del furto, all’atto in cui stavano trasportando a piedi numerose attrezzature da sub.
Inutili i tentativi di fuga appiedata per le viuzze del centro storico dei due giovani stranieri, che ad un certo punto si sono trovati accerchiati da Carabinieri e Finanzieri, così come è stato inutile il tentativo di disfarsi durante la corsa degli oggetti trafugati, che sono stati interamente recuperati e restituiti agli aventi diritto.
Si tratta, in particolare, di bombole, erogatori, mute, maschere, pugnali e fucili da sub, del valore complessivo di 5.000 euro e che non erano coperti da assicurazione.
Per impossessarsi degli stessi - come riscontrato in fase di sopralluogo tecnico sul luogo del delitto - i due ladri avevano scassinato il portone di ingresso del club, poi razziato e raggruppato tutta la merce di valore nell’androne e quindi iniziato a portarla via.
Nel corso dei successivi accertamenti è emerso che i due arrestati fossero giunti a Mazara del Vallo da pochi giorni e che non avessero ancora una fissa dimora. Dal punto di vista della loro posizione di stranieri extraUE in Italia, i due tunisini sono risultati regolari. Essi, infatti, dopo l’arrivo a Lampedusa in febbraio / marzo 2011 ed il successivo trasferimento presso C.I.E. temporanei in Puglia e Calabria, nel mese di aprile 2011 erano stati muniti di permesso di soggiorno semestrale, rilasciato dalla Questura di Foggia all’ALACHI e dalla Questura di Crotone al TARGAUCHI.
Conclusi gli atti a loro carico, su disposizione della Procura della Repubblica di Marsala, i due tunisini sono stati associati al carcere lilibetano.