letteralmente, in mezzo ad una strada. Il Sindaco Carini ha infatti deciso di non erogare più per loro il contributo alloggio di 200 euro mensili che serviva a tamponare l'emergenza. Una spesa di 70.000 euro l'anno che Carini non vuole più affrontare. Ma dove vanno queste famiglie? Per il Sindaco bisogna chidere allo Iacp. Per il commissario dello Iacp, Noto, si tratta di una situazione mal gestita innanzitutto dal Comune di Marsala: "Noi soldi per garantire una casa non ne abbiamo" ha detto più volte il Commissario. E allora? La soluzione sta in un progetto di ristrutturazione presentato da Comune e Iacp alla Regione Siciliana e ritenuto finanziabile dai tecnici che lo hanno valutato. Ma non ci sono certezze sui tempi, nè altro.
Eppure per Peppe Gandolfo, avvocato marsalese che rappresenta queste 25 famiglie, la soluzione è semplice, ed è sempre quella: "Date agli sfollati di Via Mazara le case degli abusivi confiscate dal Comune di Marsala e acquisite al patrimonio dell'ente". Le case ci sono, e sono tante. Sono tutte del Comune, che dovrebbe cominciare ad abbatterle. Attualmente fanno la loro comoda villeggiatura i proprietari (a cui il Comune ha chiesto copia delle chiavi, ma non ha mai impedito di usufruire del bene...). Eppure in quella case potrebbero trovare sistemazione queste famiglie.
Gli sfollati continuano a protestare sino ad oggi davanti al Palazzo Municipale.
Sull'argomento il commissario straordinario dell'Iacp, Noto,ha ribadito: «Siamo stati a Marsala con i cittadini, con Gandolfo e i rappresentanti dei gruppi consiliari nei giorni scorsi e abbiamo informato l'ente locale del finanziamento di 5 milioni di euro ottenuto per ristrutturare le case. La Giunta regionale Lombardo, con la delibera 116 del 21 aprile 2011 ha messo a disposizione 25 milioni di euro per la ristrutturazione urbana e adesso si dà il via allo scorrimento della graduatoria. Il Comune di Marsala - continua - ha presentato un progetto al Ministero, e con queste somme verrà finanziata la ristrutturazione oltre che degli immobili di Marsala anche di Gibellina. La procedura è pronta ora passeranno un paio di anni. Il tutto è giunto sul tavolo del prefetto. Per quanto riguarda le somme per il canone sarebbe il caso che intervenisse il Settore politiche sociali - conclude Noto - bisogna veder se il Comune riesce a trovare le somme e insieme provare a chiedere alla Regione all'assessorato alla famiglia un contributo straordinario per risolvere il problema. La contestazione così ha poco significato, bisogna trovare invece una soluzione tecnica all'interno del bilancio del Comune o alla Regione, ma c'è da gioire per il finanziamento che è notevole».