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28/07/2011 04:10:50

La crisi degli agricoltori della provincia di Trapani

A dirlo è Enzo Maggio, responsabile della Cia di Petrosino, che aggiunge che «il nostro vino è richiesto in tutto il mondo ma l'agricoltura ha bisogno di regole chiare, valide per tutti i soggetti economici che agiscono nel mercato. I nostri sindaci dell'area Marsala - Mazara - Petrosino sono a conoscenza della realtà? - si chiede Maggio - non pensano che sia l'ora di fare promozioni sui nostri prodotti? Proporrò di indire un'assemblea per discutere le problematiche inerenti il settore». Secondo Maggio un altro paradosso è la sospensione della domanda di disoccupazione agricola presentata all'Inps.

A fare una ricostruzione storica della crisi è il consigliere comunale di SeL a Trapani, Peppe Pellegrino: "La viticoltura siciliana e quella della provincia di Trapani hanno ottenuto negli anni che vanno dal 1995 al 2004 risultati ottimali per i viticoltori, con riscontri economici positivi determinati soprattutto dall’avere saputo produrre uve di qualità per l’ottenimento di vini eccezionali. Nel 2005 inizia il calvario del prezzo delle uve da vino con un abbassamento anomalo che trova riscontro anche nel Consiglio dei Ministri del 2 settembre 2005, per cui venne riconosciuto lo stato di crisi del prezzo delle uve da vino e la presenza del cartello dei prezzi (gli speculatori controllano i prezzi al ribasso a danno dei produttori). E’ singolare il fatto che in questi ultimi anni, malgrado siano diminuite le superfici vitate a causa di estirpazioni fisiologiche, di estirpazioni per abbandono di superfici vitate ed è diminuita la produzione di uva anche per la massiccia adesione alla vendemmia verde e per la presenza di malattie quali la Peronospera e l’Oidio, la quantità di vino prodotto non è diminuita, sicuramente a causa di una forte ricomparsa della sofisticazione".