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11/08/2011 04:00:00

Da Giammarinaro a Cuffaro. La calda estate di Sgarbi

Più ci si avvicina al proverbiale caldo torrido ferragostano e più rovente si va facendo lo scenario che vede il sindaco protagonista assoluto, lancia in resta, all’attacco di (sono parole sue) “Certa antimafia che è contro la democrazia”. Palcoscenico dell’ultima performance è stata l’accaldata conferenza stampa tenuta a Palermo in occasione dell’esposizione al pubblico, presso il Museo di Salemi, di un acquerello di Paul Cézanne e della presentazione delle mostre di alcuni artisti presenti alla Biennale di Venezia. Alla quale avrebbe dovuto partecipare il ministro Francesco Saverio Romano.  Così infatti era scritto in bella evidenza nell’invito ufficiale con la dicitura: «Sarà presente il ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano, imputato per mafia». Ma dell’esponente del Pid, nonostante il gran tamburellare di comunicati stampa, alla fine non si è vista neppure l’ombra. Nemmeno a Salemi, all’apertura della mostra.  “E’ un moderato, al contrario di me che sono un estremista” lo ha giustificato Sgarbi. Piuttosto è sembrato aleggiare nella sala lo spirito della lettera vergata di proprio pugno da Totò Cuffaro, inviata alcuni mesi prima dal carcere di Rebibbia al critico d’arte. “Non mollare perché questo paese ha ancora molto bisogno di voci libere che sappiano anche pensare., forza  c’è tanta gente come me che ti stima e ti vuole bene.” lo aveva incitato l’ex presidente della Regione Siciliana, che sta scontando una condanna di sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Quella sul Comune di Salemi- ha affermato con estrema certezza Sgarbi- è “una indagine semplicemente ridicola. spendendo migliaia di euro per pedinare, sorvegliare, videoriprendere, per dire che la mia candidatura è stata sponsorizzata da Giammarinaro.” Era un fatto di dominio pubblico, riportato da  decine di articoli sui giornali in carta stampata o on-line. Insomma, per il Sindaco tutto sarebbe accaduto secondo le regole della democrazia e alla luce del sole, in quanto non esisterebbe alcuna traccia di elementi che portano alla mafia e perché Giammarinaro era il leader di una componente politica che ha vinto le elezioni. Un  sofisma non privo di una certa logica. Occorre riconoscerlo. Ma al tempo stesso ci chiediamo quali potrebbero essere i motivi inconfessabili che possono avere indotto degli integerrimi funzionari dello Stato a ostacolare la cosiddetta “rivoluzione culturale” che sarebbe in corso a Salemi, così come asseriscono con toni enfatici gli attuali amministratori del comune. Ma Sgarbi queste indagini giudiziarie le giudica “ profondamente corrotte” che non avrebbero alcun riscontro oggettivo, e che avrebbero trasformato “maldicenze e chiacchiericcio in ipotesi di reato”. E in un crescendo senza pari, caso inusuale se non unico, ha lanciato in un durissimo atto di accusa contro il Questore di Trapani Carmine Esposito e il Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Salemi Giovani Teri, definendoli addirittura “pubblici ufficiali che mentono “ . Colpevoli entrambi di avere firmato dei rapporti di indagine riguardanti i presunti “tentativi di condizionamento” che l’ex deputato della Democrazia Cristiana Giuseppe Giammarinaro, leader di una componente politica che ha vinto le elezioni, avrebbe esercitato sull’azione amministrativa del comune. Secondo Sgarbi invece, si sarebbe trattato di un legittimo dialogo, elemento essenziale della democrazia. E chiamare occulta qualunque sua presenza sarebbe “una mistificazione e  una impostura”. Arrivando alla decisione di dare mandato ai suoi legali di “denunciare alla Procura il Comandante la Stazione dei Carabinieri di Salemi, Giovanni Teri, e il Questore di Trapani Carmine Esposito perché nelle attività di indagine affermano cose false e inventate». La notizia ha suscitato in città molta emozione. Il  maresciallo Teri, che gode di molta stima fra la gente, ha ricevuto attestati di solidarietà da parte di cittadini comuni e di esponenti politici, tra cui il consigliere democratico Venuti che ha giudicato “vergognoso l’episodio” esprimendo “solidarietà ai due rappresentanti delle forze dell’ordine” Anche se in pieno agosto, si sa che le tempeste non vengono mai sole, ma una porta ne porta appresso un’altra. Nel corso della conferenza stampa Vittorio Sgarbi, che per l’occasione è apparso logorroico più del solito, confuso e ripetitivo è inciampato in più di una contraddizione. Un esempio, per tutti.  Oliviero Toscani in una recente intervista aveva affermato che il  progetto delle “Case ad 1 Euro” non era di Sgarbi ma una sua invenzione. E aveva spiegato che  “Vittorio non ha idee, ma  fa il critico d'arte. Lui ha bisogno che prima l'arte sia fatta e poi la critica. Sgarbi non ha idee, ma critica per mestiere le idee altrui.”. Vittorio Sgarbi lo ha smentito con sarcasmo. Ma ha rivelato che l’ idea invece era stata partorita , incredibile a dirsi,  da Pino Giammarinaro! Citando pure la società immobiliare fiorentina presso cui entrambi, il fotografo e l’ex deputato, si sarebbero recati per  mettere a punto il progetto. Una vera notizia. Ma anche la conferma dell’influenza determinante di Giammarinaro persino su questa ipotesi di ricostruzione del Centro Storico. Da tutti attribuita al duo Toscani/Sgarbi, e quindi qualificata come “geniale”, la paternità aveva invece tutto il sapore di casa nostra. Quando si dice: Nemo profeta in patria.
                                        
Franco Lo Re